Archivi tag: salute mentale

Investire nella salute mentale dei minori

Una rassegna inglese del rapporto costi/benefici che può derivare dall’incremento dei Servizi

di Roberto Cerabolini*

report salute mentaleUna recentissima pubblicazione del Centre for Mental Health di Londra (un Ente britannico indipendente di ricerche sulla salute mentale) presenta uno studio che analizza costi e benefici degli interventi diretti a prevenire o curare alcune delle condizioni di salute mentale più comuni che colpiscono i bambini e i giovani.

Analizzando i dati sull’incidenza delle condizioni di disturbo mentale, quelli sulle capacità d’intervento del sistema socio-sanitario e gli esiti dei trattamenti presentati nelle ricerche pubblicate, il volume – scaricabile a questo indirizzo– riassume con chiarezza le prove disponibili dell’efficacia e del rapporto costo-qualità di interventi per bambini e adolescenti con problemi di salute mentale. Le conseguenze di tale condizione sono analizzate secondo i criteri della riduzione del tempo di vita, i costi delle cure -sovente necessarie per tutta la vita- la perdita delle opportunità di istruzione e di lavoro -con la minore contribuzione alle spese della collettività- senza contare il benessere e la soddisfazione personale e familiare.  Viene attualmente stimata in 20 anni la minor aspettativa di vita delle persone con gravi e durevoli problemi di salute mentale. Continua a leggere

Cura educativa e partecipazione sociale… Un problema solo dei pazienti psichiatrici?

di Edoardo Re*

Nota della redazione: In occasione del convegno sul tema della salute mentale che si terrà a Milano il prossimo 2 aprile, abbiamo chiesto a uno dei redattori di PSS Edoardo Re, psichiatra, di scrivere un post per “Scambi”. L’autore ha accolto l’invito con molto entusiasmo e ne è uscito un post che vale la pena davvero leggere, anche se… supera le 1000 battute! Per cui Buona Lettura!

2 aprile

Mercoledi 2 aprile si terrà a Milano presso L’Università Bicocca una giornata di studio dal titolo “L’esperienza di cura educativa in salute mentale”. Mi viene in mente che in questi tempi di crisi, economica e valoriale, c’è proprio un gran bisogno di essere curati ed educati, e che questo non vale solo per chi soffre di un disturbo psichico. E’ diffusa una percezione di solitudine, mancano punti di appoggio, ci sentiamo “abbandonati dalle istituzioni”, alcuni di noi perdono le regole della “buona educazione” e del rispetto reciproco, per non parlare del rispetto della “cosa pubblica”. Continua a leggere

Perchè ammazzare chi ci dovrebbe/potrebbe aiutare

di Pierluigi Emesti*

Psichiatra uccisa: fiori e messaggi davanti CentroE’ di pochi giorni fa l’episodio della psichiatra di Bari che è stata accoltellata da un paziente.
Non si tratta purtroppo di un episodio rarissimo, anche se fanno molto clamore queste storie: enfatizzate dai media, colpiscono intensamente e rimangono a lungo nella memoria. Personalmente mi ha colpito in modo particolare, oltre al dispiacere per la dottoressa stimata e appassionata del proprio lavoro, la reazione dei colleghi: avevano più volte chiesto una guardia giurata a protezione della loro incolumità. Per i soliti motivi di costi questa presenza era stata negata. Continua a leggere

DSM V e il collezionismo di patologie (2)

di Edoardo Re*

(continua dal post del 31 maggio 2013)

apa-dsm-5“Psychiatry’s Guide is out of touch with science, experts say” titola il New York Times di lunedi 6 maggio. Questo è il risultato, non c’è validità scientifica alcuna malgrado l’enorme accumulo sincretico di singole “evidenze” durato quasi 10 anni.

Il risultato è un nuovo DSM che lascia scontenti tutti, gli organicistici come gli psicologisti per non parlare degli ultimi moicani: i sociologisti. I primi sono ovviamente ipercritici perché ritengono correttamente che non si possa parlare di un’entità nosografica discreta fintanto che non se ne individua un’origine chiara (leggi markers biologici o modelli genetici). Gli altri sono scontenti perché affezionati alla romantica idea del soggetto incomparabilmente unico o della cattiveria della società capitalistica. Continua a leggere

DSM V e il collezionismo di patologie (1)

di Edoardo Re*

Attendevo da anni che la mia passione collezionistica fosse adeguatamente diagnosticata e stigmatizzata per potermene finalmente giustificare con consorte ed amici. Ebbene questo momento è arrivato grazie al nuovo DSM V , appena pubblicato. Finalmente una dignità nosologica per noi collezionisti, un disturbo che è solo nostro, isolato dalla massa degli altri. Finalmente il “disturbo da accumulo patologico” ci differenzia da tutti gli altri ossessivi, e solo noi ossessivi sappiamo quanto ci sia necessario distinguere i nostri prodotti escrementizi da quelli altrui (ricordate la famosa cacca blu freudiana che il paziente sognava di riuscire a riconoscere dovunque andasse a finire?).
Come noi molti altri avranno tra poco la fortuna di trovarsi entomologicamente spillati nell’elenco di oltre 370 malattie mentali, un numero che aumenta ad ogni nuova edizione del famoso manuale (nella prima edizione degli anni cinquanta erano solo 70). Fortuna che ne sono usciti gli omosessuali (gli “egosintonici” nel 1974 e gli “egodistonici” solo nel 1990!) e le persone tristi, pardon, affette da “tristezza”, ma solo l’anno scorso e ancora una volta grazie ad una insurrezione bonomiana tipo “depressi di tutto il mondo unitevi” contro gli estensori della nuova edizione. Continua a leggere