Archivi categoria: Attualità

“Benvenuti in Galera”

di Francesca Susani*

Sarà che io quando cucino mi rappacifico con la vita (mio marito dice che “seguo il mio flusso”) e che il mondo della ristorazione mi affascina ormai da molti anni… ma dal momento in cui mi sono seduta in sala ho goduto di ogni passaggio di questo bellissimo documentario che racconta l’esperienza del primo ristorante aperto in un carcere, ho riso e mi sono commossa. Ho provato tanta stima e simpatia per i protagonisti della storia. E ho cercato di capire e di vedere le cose con occhi diversi. Continua a leggere

L’indiscreta infodemia e la confortante caverna

di Anna Paola Lacatena

 Non prendete nulla solo fotografie,

non lasciate nulla solo impronte,

non uccidete nulla solo il tempo.

(Motto della Grotta di Baltimora)

 

Nell’opera La Repubblica, all’inizio del libro VII, Platone propone l’immagine della caverna come rappresentazione della condizione umana. Di fatto, per il filosofo ateniese, esistono due mondi, uno incentrato sull’apparente e, dunque falso, l’altro nascosto ma vero. Da una parte l’illusorio e il fugace, dove è possibile conoscere solo attraverso i sensi, dall’altra il mondo conoscibile solo con la ragione in cui albergano idee eterne e immutabili.

Nella caverna, allegoria della condizione umana, gli esseri umani sono incatenati e ridotti alla condizione di schiavi. Le catene sono i vizi, le passioni, l’ignoranza superficiale che si accontenta di sapere attraverso le ombre delle cose proiettate dalle statue. Questi prigionieri pensano per impressioni fugaci e credono di sapere, facendo esclusivamente leva sulle impressioni e la sensibilità, pur non conoscendo la realtà che vive fuori dalla caverna. Un giorno, uno dei prigionieri, riuscito a liberarsi, tra mille difficoltà riesce a uscire da quegli angusti spazi, scoprendo il mondo reale, illuminato dal sole che nell’allegoria rappresenta l’idea più elevata: il Bene. Tornato nella caverna per comunicare ciò che hanno scoperto anche agli altri, viene deriso e poi ucciso dagli stessi uomini, falsi maestri e sofisti, incapaci di comprendere e apprezzare la verità, – il riferimento a Socrate e al suo amaro destino è pressocché evidente. Continua a leggere

La Pasqua del volontariato

di Andrea Pancaldi

È ormai da molti anni, si può dire dall’inizio degli anni ‘90, dopo la caduta del muro di Berlino, la crisi delle forme tradizionali della rappresentanza, partiti e sindacati, e l’appello alla società civile, generoso da alcune parti, rivelatosi al di la delle intenzioni strumentale e cooptativo nella maggior parte dei casi, che il “volontariato” si trova dentro a dinamiche di trasformazione, identitarie, di senso e organizzative molto complesse.

L’appello al pre-politico prima e il sorgere quasi contemporaneo del dibattito sul terzo settore poi, oltre ad un cambiamento del lessico, hanno innescato una fase che ben descrivono le parole che prendo a prestito da Giuseppe Cotturri ed Aldo Bonomi: una “transizione lunga” e una realtà “sospesa tra non più e non ancora”. (1) Continua a leggere

Pessimo servizio ai temi sociali da parte della TV

di Andrea Pancaldi*

Tra cinema (Harold e Maude), televisione (Giovanna, la nonna del Corsaro nero alla TV dei ragazzi negli anni ‘60) e fumetti (nonna Abelarda) il personaggio della vecchietta arzilla, magari col Winchester in mano a tenere a bada i prepotenti dei film western, è sempre esistito. Per certi versi è riapparso nei giorni scorsi sulle TV nostrane.

Ha fatto ovviamente notizia la “fuga” da una RSA di una anziana ed arzilla signora che, stando alle cronache, non potendone più della vita in quella struttura e volendo la sua libertà, se n’è fuggita al mare in treno col suo deambulatore, andando alla ricerca dell’albergo dove trascorreva le vacanze estive da ragazza, che ora non esiste più, e trovando accoglienza, anche gastronomica, presso la locale parrocchia. Il caso e i suoi ingredienti (prigione/evasione, deambulatore/treno, minestrina/succulenta cena, genitore che si ribella ai figli e non viceversa…) non può che evocare simpatia e soccorrere in parte le paure, alcune inevitabili, altre che dipendono da elementi del  contesto:  vecchiaia, non autosufficienza, strutture anonime dove l’organizzazione prende il sopravvento sulle relazioni, eventuali rapporti famigliari deteriorati o comunque complicati e relative solitudini. Continua a leggere

Le dimensioni di una crisi

Pubblichiamo qui di seguito l’introduzione all’inserto speciale uscito sull’ultimo numero di Prospettive Sociali e Sanitarie: “Le professioni d’aiuto: declino o rilancio?” di Sergio Pasquinelli e Francesco Pozzoli dell’IRS.

Sulle professioni d’aiuto, sociali e sanitarie, l’Italia ha un problema.

Servono duemila nuovi assistenti sociali all’anno, per tenere il passo con i nuovi livelli essenziali che hanno stabilito la presenza di un assistente ogni cinquemila abitanti, e non ci sono. L’educativa scolastica attraversa una forte crisi, lo stesso vale per l’assistenza domiciliare e per le comunità per persone con disabilità e minori, dove turni e dinamiche interne non incentivano rispetto a più tranquilli e sicuri ambiti di lavoro. Basti pensare che le Mad (“Messe a disposizione”) – che consentono la stipula di contratti temporanei di supplenza nella scuola pubblica, anche in assenza di titoli di abilitazione all’insegnamento e, nei casi più fortunati, per periodi di tempo che vanno da ottobre a giugno – risultano ormai più attrattive dei contratti stessi degli educatori, ancor più precari e mal retribuiti. Continua a leggere