Archivi tag: Alzheimer

Il nonno si è perso, lo prendo per mano

Storie di nonni, nonne e nipoti negli albi illustrati per i piccoli

di Cristina Sironi*

Se, come dice una nota canzone, per fare un albero ci vuole un seme, bisogna imparare a spargere semi in abbondanza per far crescere un mondo inclusivo e accogliente che abbia rispetto per le diversità. Leggere e raccontare belle storie ai nostri bambini significa investire su un futuro migliore, preparare le loro menti ad accogliere e a far germogliare le realtà anche più scomode e dolorose con libertà e meraviglia. Continua a leggere

L’arte del dialogare nella vita privata e professionale

di Pietro Vigorelli*

Imparare dall’esperienza. Questo è stato il motore della mia crescita personale e professionale.

La mia età mi fa classificare tra i giovani vecchi ma non mi sono ancora stancato di imparare e di evolvere. In particolare da vent’anni mi occupo del mondo Alzheimer: anziani smemorati e disorientati, familiari e operatori. Ho incontrato migliaia di persone e ogni volta ho vissuto l’incontro con sorpresa. C’era sempre qualcosa di inatteso e di diverso da cui imparare.

Il Lettore vorrà perdonarmi l’idealizzazione della mia esperienza ma posso assicurare che gli incontri della vita quotidiana sono stati i miei maestri e continuano a esserlo, sia nella vita professionale che in quella privata. Continua a leggere

Il tassista si è perso

di Pierluigi Emesti*

Nella via dove abito vedo ormai da parecchi mesi un tassista che nel corso di questi anni ho visto diventare vecchio insieme alla propria Fiat 128 gialla.

Sì, ormai in pochi si ricordano che i taxi un tempo erano gialli a Milano, ma questa 128 resiste ancora indomita e il suo proprietario, sebbene non eserciti più e abbia tolto le insegne dalla macchina, continua con tanta attenzione a prendersene cura.

Quotidianamente la spolvera e la tiene in ordine, ogni tanto la accende e sente il suono della sua compagna di tanto tempo.

Ultimamente questo signore passa sempre più tempo seduto all’interno dell’abitacolo,  lo vedo parlare da solo, come se si stesse rivolgendo ad un invisibile cliente.

A volte invece sta zitto e si guarda in giro, osserva ciò che si svolge all’esterno della sua vettura.

Pare che si trovi molto bene, protetto dal mondo esterno e dal tempo che passa. Continua a leggere

Dalla comunicazione alla convivenza: un cambiamento di prospettiva nella cura delle persone con demenza

di Pietro Vigorelli*

 

I disturbi del linguaggio, insieme a quelli di memoria, di riconoscimento e di orientamento sono alla base delle difficoltà di comunicazione tra le persone che vivono con demenza, i familiari e gli operatori. Quando il paziente parla e non viene capito, quando ascolta e non capisce quello che viene detto nasce un problema di comunicazione che interferisce in modo negativo sulla sua qualità di vita. Lo stesso succede quando l’operatore parla senza essere capito e quando ascolta le parole malate del paziente e non riesce a capirle. Il disturbo di comunicazione genera sofferenza e da più parti vengono fatti tentativi per migliorare la comunicazione e ridurre la sofferenza. Continua a leggere

La mia esperienza come Amministratore di Sostegno

*di Nicola Lorenzi

Da giovane avvocato e da interessato alla materia della tutela della persona da tempo nutrivo l’ambizione di “testare sul campo” le conoscenze sull’Amministrazione di Sostegno acquisite sui libri e durante un corso di formazione.

All’inizio dell’estate del 2015 venivo a conoscenza del fatto che un amico di famiglia, ormai anziano, stava vivendo con estrema apprensione la diagnosi fatta al proprio fratello, di poco più giovane, relativa al morbo di Alzheimer.

Questa persona, ormai da mesi, stava subendo una rilevante contrazione delle capacità mnemoniche e appariva sempre più spesso in stato di confusione, ed era patologicamente prodigo, elargendo denaro a più persone in assenza di ragioni e giustificazioni, il tutto senza che il fratello in salute fosse in grado di porvi alcun rimedio e avesse la forza, anche fisica e psichica, di proteggerlo, soffrendo quindi a sua volta. Continua a leggere