Pronti per il 2023

Ansiosi di avviare con i nostri lettori un 2023 ricco di nuovi contenuti per Prospettive Sociali e Sanitarie e per il suo blog Scambi di Prospettive, vi auguriamo Buon Natale e un sereno fino anno, aspettandovi numerosi a seguire insieme a noi quello che ci aspetta nel 2023.

Tantissimi auguri! E non dimenticate di rinnovare il vostro abbonamento a Prospettive Sociali e Sanitarie!

Nuove prospettive di comunità educante

Il Tavolo In.Con.Tra a Casale Monferrato

A cura di Ilaria Venezia (1), Loredana Imarisio (2), AnnaMaria Avonto (3) e dell’équipe del Settore Minori Servizio Socio Assistenziale ASL AL – Distretto di Casale M.to (4)

Premessa

Sempre più sovente gli assistenti sociali si trovano a dover affrontare e gestire situazioni giunte ormai al “collasso”, in cui è possibile intervenire solo con strumenti di “estrema ratio”, senza poter più delineare un progetto di aiuto il più possibile condiviso con le parti in gioco. I servizi di tutela sui minori, nell’ultimo periodo, lavorano prevalentemente in situazioni di urgenza con la difficoltà di stabilire un progetto di crescita delle famiglie e di cogliere le opportunità che le famiglie stesse portano al servizio (Mirri, 2018).

Diventa fondamentale, pertanto, lavorare maggiormente sullo strumento della prevenzione, con il quale gli assistenti sociali possono costruire e delineare precise linee di intervento e organizzare risposte concentrandosi sulla comunità anziché sul singolo individuo (Allegri, 2017), con il fine ultimo di promuovere benessere, evitando “situazioni di non ritorno”. Continua a leggere

Bookcity Milano in due RSA: riflessioni sull’esperienza

Intervista a:

Jole Bevilaqua* e Cristina Sironi**

In occasione dell’evento milanese Bookcity, la redazione ha incontrato e intervistato due socie dell’associazione Curopoli ETS: Jole Bevilacqua e Cristina Sironi.  

 

L’evento Bookcity anche quest’anno è arrivato, puntuale e molto ricco, in tutta Milano, offrendo letture condivise e riflessioni in librerie e biblioteche, teatri e fondazioni, musei e palazzi ma anche in scuole, chiese, ospedali, carceri, case di accoglienza. Curopoli ha scelto di portarlo anche in luoghi tradizionalmente non considerati dai grandi eventi, facendo un’esperienza che si potrebbe definire “eccezionale”, proprio nel senso etimologico del termine, organizzando due eventi in due diverse RSA milanesi: in zona Lambrate e in zona Solari. Continua a leggere

Curare in Riva al Brembo

Riflessioni di un neurologo tra certezze e incertezze della medicina e della neurologia, tra cura della malattia e qualità della vita

di Giampietro Salvi*

Il giardino e le rive del Brembo sono il luogo che io rivisito spesso: lo stormire delle fronde, la brezza, e il gorgoglio delle acque hanno il potere di riconnettermi, con piacevoli sensazioni di benessere, con le certezze di base che, insieme alla formazione degli anni di studio ed esperienza clinica, fondano il mio mestiere. Il Brembo ha un potere rasserenante nei momenti di dubbio e incertezza, come il pedalare in solitaria ascoltando il ticchettio delle ruote e il salto della catena al cambio lungo i 40 km di ciclabile che lo costeggiano…

Leggere Coen “L’arte della probabilità, certezze e incertezze in Medicina” Raffaello Cortina Editore), in riva al Brembo ha avuto risonanze particolari (vedi anche gli articoli pubblicati in questa stesso spazio di Augusta Foni e Rita Montoli). Continua a leggere

Le dimensioni di una crisi

Pubblichiamo qui di seguito l’introduzione all’inserto speciale uscito sull’ultimo numero di Prospettive Sociali e Sanitarie: “Le professioni d’aiuto: declino o rilancio?” di Sergio Pasquinelli e Francesco Pozzoli dell’IRS.

Sulle professioni d’aiuto, sociali e sanitarie, l’Italia ha un problema.

Servono duemila nuovi assistenti sociali all’anno, per tenere il passo con i nuovi livelli essenziali che hanno stabilito la presenza di un assistente ogni cinquemila abitanti, e non ci sono. L’educativa scolastica attraversa una forte crisi, lo stesso vale per l’assistenza domiciliare e per le comunità per persone con disabilità e minori, dove turni e dinamiche interne non incentivano rispetto a più tranquilli e sicuri ambiti di lavoro. Basti pensare che le Mad (“Messe a disposizione”) – che consentono la stipula di contratti temporanei di supplenza nella scuola pubblica, anche in assenza di titoli di abilitazione all’insegnamento e, nei casi più fortunati, per periodi di tempo che vanno da ottobre a giugno – risultano ormai più attrattive dei contratti stessi degli educatori, ancor più precari e mal retribuiti. Continua a leggere