L’indiscreta infodemia e la confortante caverna

di Anna Paola Lacatena

 Non prendete nulla solo fotografie,

non lasciate nulla solo impronte,

non uccidete nulla solo il tempo.

(Motto della Grotta di Baltimora)

 

Nell’opera La Repubblica, all’inizio del libro VII, Platone propone l’immagine della caverna come rappresentazione della condizione umana. Di fatto, per il filosofo ateniese, esistono due mondi, uno incentrato sull’apparente e, dunque falso, l’altro nascosto ma vero. Da una parte l’illusorio e il fugace, dove è possibile conoscere solo attraverso i sensi, dall’altra il mondo conoscibile solo con la ragione in cui albergano idee eterne e immutabili.

Nella caverna, allegoria della condizione umana, gli esseri umani sono incatenati e ridotti alla condizione di schiavi. Le catene sono i vizi, le passioni, l’ignoranza superficiale che si accontenta di sapere attraverso le ombre delle cose proiettate dalle statue. Questi prigionieri pensano per impressioni fugaci e credono di sapere, facendo esclusivamente leva sulle impressioni e la sensibilità, pur non conoscendo la realtà che vive fuori dalla caverna. Un giorno, uno dei prigionieri, riuscito a liberarsi, tra mille difficoltà riesce a uscire da quegli angusti spazi, scoprendo il mondo reale, illuminato dal sole che nell’allegoria rappresenta l’idea più elevata: il Bene. Tornato nella caverna per comunicare ciò che hanno scoperto anche agli altri, viene deriso e poi ucciso dagli stessi uomini, falsi maestri e sofisti, incapaci di comprendere e apprezzare la verità, – il riferimento a Socrate e al suo amaro destino è pressocché evidente. Continua a leggere

La Pasqua del volontariato

di Andrea Pancaldi

È ormai da molti anni, si può dire dall’inizio degli anni ‘90, dopo la caduta del muro di Berlino, la crisi delle forme tradizionali della rappresentanza, partiti e sindacati, e l’appello alla società civile, generoso da alcune parti, rivelatosi al di la delle intenzioni strumentale e cooptativo nella maggior parte dei casi, che il “volontariato” si trova dentro a dinamiche di trasformazione, identitarie, di senso e organizzative molto complesse.

L’appello al pre-politico prima e il sorgere quasi contemporaneo del dibattito sul terzo settore poi, oltre ad un cambiamento del lessico, hanno innescato una fase che ben descrivono le parole che prendo a prestito da Giuseppe Cotturri ed Aldo Bonomi: una “transizione lunga” e una realtà “sospesa tra non più e non ancora”. (1) Continua a leggere

Pessimo servizio ai temi sociali da parte della TV

di Andrea Pancaldi*

Tra cinema (Harold e Maude), televisione (Giovanna, la nonna del Corsaro nero alla TV dei ragazzi negli anni ‘60) e fumetti (nonna Abelarda) il personaggio della vecchietta arzilla, magari col Winchester in mano a tenere a bada i prepotenti dei film western, è sempre esistito. Per certi versi è riapparso nei giorni scorsi sulle TV nostrane.

Ha fatto ovviamente notizia la “fuga” da una RSA di una anziana ed arzilla signora che, stando alle cronache, non potendone più della vita in quella struttura e volendo la sua libertà, se n’è fuggita al mare in treno col suo deambulatore, andando alla ricerca dell’albergo dove trascorreva le vacanze estive da ragazza, che ora non esiste più, e trovando accoglienza, anche gastronomica, presso la locale parrocchia. Il caso e i suoi ingredienti (prigione/evasione, deambulatore/treno, minestrina/succulenta cena, genitore che si ribella ai figli e non viceversa…) non può che evocare simpatia e soccorrere in parte le paure, alcune inevitabili, altre che dipendono da elementi del  contesto:  vecchiaia, non autosufficienza, strutture anonime dove l’organizzazione prende il sopravvento sulle relazioni, eventuali rapporti famigliari deteriorati o comunque complicati e relative solitudini. Continua a leggere

Nuove prospettive di comunità educante

Il Tavolo In.Con.Tra a Casale Monferrato

A cura di Ilaria Venezia (1), Loredana Imarisio (2), AnnaMaria Avonto (3) e dell’équipe del Settore Minori Servizio Socio Assistenziale ASL AL – Distretto di Casale M.to (4)

Premessa

Sempre più sovente gli assistenti sociali si trovano a dover affrontare e gestire situazioni giunte ormai al “collasso”, in cui è possibile intervenire solo con strumenti di “estrema ratio”, senza poter più delineare un progetto di aiuto il più possibile condiviso con le parti in gioco. I servizi di tutela sui minori, nell’ultimo periodo, lavorano prevalentemente in situazioni di urgenza con la difficoltà di stabilire un progetto di crescita delle famiglie e di cogliere le opportunità che le famiglie stesse portano al servizio (Mirri, 2018).

Diventa fondamentale, pertanto, lavorare maggiormente sullo strumento della prevenzione, con il quale gli assistenti sociali possono costruire e delineare precise linee di intervento e organizzare risposte concentrandosi sulla comunità anziché sul singolo individuo (Allegri, 2017), con il fine ultimo di promuovere benessere, evitando “situazioni di non ritorno”. Continua a leggere

Bookcity Milano in due RSA: riflessioni sull’esperienza

Intervista a:

Jole Bevilaqua* e Cristina Sironi**

In occasione dell’evento milanese Bookcity, la redazione ha incontrato e intervistato due socie dell’associazione Curopoli ETS: Jole Bevilacqua e Cristina Sironi.  

 

L’evento Bookcity anche quest’anno è arrivato, puntuale e molto ricco, in tutta Milano, offrendo letture condivise e riflessioni in librerie e biblioteche, teatri e fondazioni, musei e palazzi ma anche in scuole, chiese, ospedali, carceri, case di accoglienza. Curopoli ha scelto di portarlo anche in luoghi tradizionalmente non considerati dai grandi eventi, facendo un’esperienza che si potrebbe definire “eccezionale”, proprio nel senso etimologico del termine, organizzando due eventi in due diverse RSA milanesi: in zona Lambrate e in zona Solari. Continua a leggere