Da giovane avvocato e da interessato alla materia della tutela della persona da tempo nutrivo l’ambizione di “testare sul campo” le conoscenze sull’Amministrazione di Sostegno acquisite sui libri e durante un corso di formazione.
All’inizio dell’estate del 2015 venivo a conoscenza del fatto che un amico di famiglia, ormai anziano, stava vivendo con estrema apprensione la diagnosi fatta al proprio fratello, di poco più giovane, relativa al morbo di Alzheimer.
Questa persona, ormai da mesi, stava subendo una rilevante contrazione delle capacità mnemoniche e appariva sempre più spesso in stato di confusione, ed era patologicamente prodigo, elargendo denaro a più persone in assenza di ragioni e giustificazioni, il tutto senza che il fratello in salute fosse in grado di porvi alcun rimedio e avesse la forza, anche fisica e psichica, di proteggerlo, soffrendo quindi a sua volta. Continua a leggere