Via Baltea – Laboratori di Barriera

di Lisa Parola*

A Torino, nel quartiere di Barriera di Milano, c’è uno spazio meticcio, un luogo che accoglie tante e differenti attività.

Un po’ giardino pubblico, un po’ luogo di lavoro, un po’ spazio dove mangiare vegetariano e un po’ un cortile dove passare per caso e magari fermarsi tutto il pomeriggio: Via Baltea Laboratori di Barriera è un luogo così. Uno spazio al plurale dove trovare ‘situazioni’ per produrre cose, cultura e cittadinanza. Un community hub aperto nel 2014 in un’ex tipografia di 900 mq con una corte interna di 200 mq – riqualificato su iniziativa della Cooperativa Sumisura.

Uno strano agglomerato di laboratori, attività e progetti dedicati all’educazione informale. Un piccolo mondo alla rovescia che ospita anche musica, informazione, cibo e arte. Un luogo nel quale ci si può confondere, se non si è abituati a condividere, ma divertire se invece si è in cerca di un meticciato quotidiano. In via Baltea c’è chi fa il pane, chi mette musica alla radio, chi serve da mangiare, chi suona jazz, chi lavora il legno, chi insegna a fare cesti. E può capitare di incontrarsi nel cortile per un caffè o una birra. Continua a leggere

Valutare con consapevolezza e senza pregiudizi

A proposito di credibilità dei racconti dei bambini abusati sessualmente

a cura di Cristiana Pessina*

L’abuso sessuale dei bambini è un tema molto delicato, complesso, difficile da gestire emotivamente e operativamente. Il fatto che l’abuso avvenga frequentemente tra le mura domestiche, o comunque a opera di persone di cui il bambino si fida, sempre nel segreto, spesso a carico di bambini piccoli, non sono che alcuni degli elementi che ne costituiscono la complessità, così come il fatto che gli abusanti quasi sempre neghino e che gli incroci con il sistema giudiziario molto spesso siano complicati.

Tutti gli studi retrospettivi ne riportano frequenze inquietanti: per restare in ambito nazionale in uno dei più recenti (Prino et al., 2018 (1)) si dice che il 18% di giovani adulti italiani abbia sperimentato qualche forma di abuso sessuale nell’infanzia e nell’adolescenza, con maggiore presenza tra le femmine rispetto ai maschi.

Eppure, sia in ambito clinico sia in ambito giudiziario, permangono molte difficoltà nel riconoscere questi casi. Alle difficoltà sopra elencate si aggiunge la complessa e controversa questione della credibilità dei racconti dei bambini abusati. In questo articolo si vuole affrontare proprio un aspetto particolare delle rivelazioni, cioè la presenza in esse di elementi così insoliti o raccapriccianti da poterne minare la credibilità. Continua a leggere

Quando la medicina pensa

di Augusta Foni*

 

Incertezza in medicina… probabilità… errore, ma anche possibilità per i medici di  gestire in modo responsabile questi aspetti dell’attività clinica. Scritto da un medico d’urgenza su tanti nodi della propria attività professionale, il libro di Daniele Coen, L’arte della probabilità. Certezze e incertezze della medicina (1), mi è sembrato subito un’importante occasione per esplorare una volta tanto quello che succede “dall’altra parte”, l’altra faccia della luna, quella dei medici.

E per di più seguendo il racconto di uno di loro, che dopo un’intensa esperienza ospedaliera definisce la medicina come “artigianato di alto livello che si basa su di un buon numero di conoscenze scientifiche, su di un approccio probabilistico alle scelte e sull’attenzione empatica ai bisogni del singolo individuo (pag. 14). L’intento esplicitato dall’autore, poi, ha fatto da detonatore, visto che si presenta come offerta ai lettori di qualche strumento per avvicinarsi al mondo della medicina e interagire con i medici in modo più consapevole. La paziente che è in me si è precipitata a leggere il libro. Continua a leggere

Cercasi babysitter… per mamma e papà

di Zita Salmastri*

Non avendo figli, posso solo immaginare quanto sia delicato il momento in cui i genitori sono costretti, per motivi di lavoro o di altra natura, ad affidarli a una babysitter.

Di sicuro si procederà a una selezione il più rigorosa possibile, allo scopo di individuare la persona migliore per il proprio bambino. È probabile che si commettano degli errori, o che per qualche ragione non ci si senta soddisfatti della scelta effettuata. Oppure potrebbe semplicemente capitare che, a un certo punto, la preziosa giovane donna alla quale si è delegato il compito di cambiare i pannolini, preparare la pappa e inventare storie e giochi sempre nuovi per intrattenere l’adorato pupo nelle lunghe ore di lontananza forzata, molli quest’ultimo al suo destino magari perché ha deciso di fare il giro del mondo.

Eventi del genere, ne sono sicura, scatenano il panico in famiglia: è complicato e faticoso per motivi pratici e psicologici mettersi in cerca di una persona nuova, anche questa, come la precedente, da scegliere con il massimo scrupolo prima di essere certi ancora una volta di poterle affidare il proprio pargolo.

Eppure, vi garantisco, c’è di peggio. A farmi trarre una simile conclusione, è stato l’istruttivo approfondimento che il numero 3 – Estate 2021 di Prospettive Sociali e Sanitarie, ha dedicato al pianeta “badanti”, le babysitter dei nostri anziani, le mamme e i papà di molte e molti cinquantenni alla ricerca costante della formula magica che permetta loro di tenere insieme figli, lavoro, mantenimento di una decente forma fisica e altre aspirazioni più e meno appropriate all’età anagrafica raggiunta. Continua a leggere

Bisognerebbe avvisarli

Jole Bevilacqua,  Bisognerebbe avvisarli, Morellini Editore, Milano, 2022

Una recensione di Cristina Sironi*

Di storie che riguardano rapporti tra madri e figlie ne ho lette non poche. In particolare, anche per questioni professionali, mi interessano quelle dove la progressiva perdita di memoria e di identità delle prime scombina le vite delle seconde, esigendo da esse uno sguardo introspettivo e indagatore per fronteggiare la nuova realtà. Sono infatti convinta che le storie abbiano il merito di saper raccontare la vita e le vicende umane molto meglio dei trattati, perciò non abbandono la mia ricerca e vi propongo questa, di Jole Bevilacqua, un’insegnante di pedagogia speciale con una bella sensibilità. Continua a leggere