di Pierluigi Emesti*
Nella via dove abito vedo ormai da parecchi mesi un tassista che nel corso di questi anni ho visto diventare vecchio insieme alla propria Fiat 128 gialla.
Sì, ormai in pochi si ricordano che i taxi un tempo erano gialli a Milano, ma questa 128 resiste ancora indomita e il suo proprietario, sebbene non eserciti più e abbia tolto le insegne dalla macchina, continua con tanta attenzione a prendersene cura.
Quotidianamente la spolvera e la tiene in ordine, ogni tanto la accende e sente il suono della sua compagna di tanto tempo.
Ultimamente questo signore passa sempre più tempo seduto all’interno dell’abitacolo, lo vedo parlare da solo, come se si stesse rivolgendo ad un invisibile cliente.
A volte invece sta zitto e si guarda in giro, osserva ciò che si svolge all’esterno della sua vettura.
Pare che si trovi molto bene, protetto dal mondo esterno e dal tempo che passa. Continua a leggere