A proposito di credibilità dei racconti dei bambini abusati sessualmente
a cura di Cristiana Pessina*
L’abuso sessuale dei bambini è un tema molto delicato, complesso, difficile da gestire emotivamente e operativamente. Il fatto che l’abuso avvenga frequentemente tra le mura domestiche, o comunque a opera di persone di cui il bambino si fida, sempre nel segreto, spesso a carico di bambini piccoli, non sono che alcuni degli elementi che ne costituiscono la complessità, così come il fatto che gli abusanti quasi sempre neghino e che gli incroci con il sistema giudiziario molto spesso siano complicati.
Tutti gli studi retrospettivi ne riportano frequenze inquietanti: per restare in ambito nazionale in uno dei più recenti (Prino et al., 2018 (1)) si dice che il 18% di giovani adulti italiani abbia sperimentato qualche forma di abuso sessuale nell’infanzia e nell’adolescenza, con maggiore presenza tra le femmine rispetto ai maschi.
Eppure, sia in ambito clinico sia in ambito giudiziario, permangono molte difficoltà nel riconoscere questi casi. Alle difficoltà sopra elencate si aggiunge la complessa e controversa questione della credibilità dei racconti dei bambini abusati. In questo articolo si vuole affrontare proprio un aspetto particolare delle rivelazioni, cioè la presenza in esse di elementi così insoliti o raccapriccianti da poterne minare la credibilità. Continua a leggere