“Primavera per tutti!”

Couple with Down Syndromedi Pierluigi Emesti *

Ce ne siamo accorti con i nostri figli adolescenti, ce ne siamo accorti sull’autobus che ci porta al lavoro, perfino con i nostri colleghi abbiamo notato uno strano bagliore nell’animo: la primavera si sta presentando con tutti i suoi, sempre inaspettati seppur straconosciuti, effetti collaterali.
Non parlo di allergie ai pollini di varie ordini e specie.
Alludo a quel rimescolamento di ormoni, a quella speciale sensibilità verso ciò che ci attira della specie umana.
Il famoso risveglio dei sensi che, seppur sempre più tenuti sotto controllo con varie modalità, ci ricorda che siamo animali.
Siamo fatti per riprodurci ed eventualmente amarci (si spera sempre più la seconda che la prima).

Nelle scuole di ogni ordine e grado leggo di progetti sulla affettività, siamo riusciti a riconoscere e legittimare anche ai nostri figli il diritto di avere una consapevolezza dei loro sentimenti.

Bene.
Eppure… quando vediamo alcuni ospiti dei Centri per Disabili che fanno trasparire un certo trasporto, un certo atteggiamento affettuoso con altri ospiti rimaniamo disarmati.
Che fare?
Censurare?
Riconoscere il diritto di lasciarsi andare?
Attuare ogni strategia per separare evitando momenti di intimità?
Ci sono varie posizioni nei gruppi di lavoro, anche a fronte di specifiche esperienze e differenti background culturali.
Un articolo di qualche tempo fa nel blog “Invisibili” gestito da Franco Bomprezzi e Simone Fanti parlava delle esigenze anche sessuali delle persone con disabilità.

Ebbene la cosa non finisce qui, perché svolgendo il particolare compito di lavorare per il mantenimento e lo sviluppo, laddove possibile, delle capacità e competenze delle persone che giornalmente accogliamo dalle 9 del mattino alle 16 noi operatori ci rendiamo conto che è difficile anche solo immaginare di affrontare una problematica simile.

Giovanni e Roberta in questi giorni passano sempre più tempo insieme e a volte si baciano.
Franco sembra geloso, che facciamo?
E’ giusto reprimere uno slancio affettuoso?
E giusto fare finta di niente?
Le famiglie come potrebbero reagire?
Già, la famiglia, i parenti spesso in età avanzata si occupano da decenni dei loro figli e seppur in alcuni casi ultra quarantenni per molti rimangono i loro bambini, come poter impostare un confronto su questo tema?

Informare nel modo giusto, rendere consapevoli senza banalizzare, dare dei messaggi in linea con quelli familiari. Occorre pensarci sopra e magari condividere le proprie esperienze.

A Torino il Comune ha avviato un centro di ascolto e consulenza coordinato da Fabio Veglia, come leggo nel libro “Handicap e sessualità: il silenzio, la voce, la carezza” edito da Franco Angeli.
Chissà se la armonia politica che lega le due Amministrazioni si potrà tradurre in stimolo per muovere qualcosa su questa strada anche a Milano.
Oppure si fa già qualcosa e semplicemente non ho cercato abbastanza bene.

* Educatore professionale

2 pensieri su ““Primavera per tutti!”

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