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DSM V e il collezionismo di patologie (2)

di Edoardo Re*

(continua dal post del 31 maggio 2013)

apa-dsm-5“Psychiatry’s Guide is out of touch with science, experts say” titola il New York Times di lunedi 6 maggio. Questo è il risultato, non c’è validità scientifica alcuna malgrado l’enorme accumulo sincretico di singole “evidenze” durato quasi 10 anni.

Il risultato è un nuovo DSM che lascia scontenti tutti, gli organicistici come gli psicologisti per non parlare degli ultimi moicani: i sociologisti. I primi sono ovviamente ipercritici perché ritengono correttamente che non si possa parlare di un’entità nosografica discreta fintanto che non se ne individua un’origine chiara (leggi markers biologici o modelli genetici). Gli altri sono scontenti perché affezionati alla romantica idea del soggetto incomparabilmente unico o della cattiveria della società capitalistica. Continua a leggere

DSM V e il collezionismo di patologie (1)

di Edoardo Re*

Attendevo da anni che la mia passione collezionistica fosse adeguatamente diagnosticata e stigmatizzata per potermene finalmente giustificare con consorte ed amici. Ebbene questo momento è arrivato grazie al nuovo DSM V , appena pubblicato. Finalmente una dignità nosologica per noi collezionisti, un disturbo che è solo nostro, isolato dalla massa degli altri. Finalmente il “disturbo da accumulo patologico” ci differenzia da tutti gli altri ossessivi, e solo noi ossessivi sappiamo quanto ci sia necessario distinguere i nostri prodotti escrementizi da quelli altrui (ricordate la famosa cacca blu freudiana che il paziente sognava di riuscire a riconoscere dovunque andasse a finire?).
Come noi molti altri avranno tra poco la fortuna di trovarsi entomologicamente spillati nell’elenco di oltre 370 malattie mentali, un numero che aumenta ad ogni nuova edizione del famoso manuale (nella prima edizione degli anni cinquanta erano solo 70). Fortuna che ne sono usciti gli omosessuali (gli “egosintonici” nel 1974 e gli “egodistonici” solo nel 1990!) e le persone tristi, pardon, affette da “tristezza”, ma solo l’anno scorso e ancora una volta grazie ad una insurrezione bonomiana tipo “depressi di tutto il mondo unitevi” contro gli estensori della nuova edizione. Continua a leggere