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Che cosa emerge dalle famiglie in emergenza Covid-19

L’esperienza di ascolto del Gruppo Solidarietà

Gloria Gagliardini* (a cura di)

 

Obiettivo di questo scritto è documentare quanto emerso dagli incontri e dai contatti con i familiari delle persone con disabilità in questi mesi di emergenza Covid.

Desideriamo far emergere i vissuti delle famiglie, in particolare dalla prospettiva dei familiari del gruppo di auto mutuo aiuto (AMA) (vedi Gloria Gagliardini, Gruppo Solidarietà e Auto Mutuo Aiuto: il racconto di un’esperienza, in Appunti sulle politiche sociali, n. 4/2017), che ad oggi si compone di circa una quindicina di familiari del territorio dell’Ambito Territoriale Sociale 9: genitori di età attorno ai 70 anni, con figli con disabilità, età media di 40 anni. Tra loro pochi usufruiscono di sostegni domiciliari, mentre la maggior parte ha come supporto il Centro Diurno; in due casi i figli abitano in comunità.  Le famiglie monogenitoriali – madre con figlio adulto – sono quattro. Continua a leggere

“Soagna Fossal”

di Franco Marengo*

Etimologia

In piemontese soagné significa aver cura, trattare con riguardo e i fossal sono i fossati, conosciuti sia come fossi a bordo strada sia come confini divisori.

Soagna fossal è un’espressione probabilmente inesistente nel linguaggio parlato, ma che aiuta a ricordare chi un tempo aveva cura dei bordi strada e dei fossi e, assicurandone la pulizia, manteneva le carreggiate in ordine, impedendo la tracimazione dell’acqua e i danni che l’incuria avrebbe provocato. Perché le strade erano un bene di tutti, consentivano i collegamenti in quel territorio di cui erano parte integrante. Continua a leggere

Cittadini attivi nel territorio

La trasformazione dei Centri Diurni per persone con disabilità in Servizi Diurni Territoriali

a cura di Guido Bodda*

Il decalogo

Nel febbraio 2015 il Gruppo Studio Disabilità dell’APS La Bottega del Possibile ha presentato all’Assessorato alle Politiche Sociali, della famiglia e della casa della Regione Piemonte il Decalogo sui Servizi Diurni Territoriali.
Il documento, elaborato con il contributo del Coordinamento Servizi Aera Disabilità cintura di Torino e sostenuto dal Coordinamento Regionale degli Enti Gestori dei Servizi Sociali, è la sintesi, in forma di linee guida, delle riflessioni degli operatori sugli imprescindibili orientamenti da considerare di fronte alla domanda “come trasformare i centri diurni per persone con disabilità?”. Continua a leggere

Gruppo Solidarietà – Un appello necessario

Diamo volentieri spazio a questo appello che riceviamo dal Gruppo Solidarietà di Moie di Maiolati (AN)

 

Nei giorni scorsi il Gruppo Solidarietà ha diffuso un manifesto/appello (che si può sottoscrivere inviando adesione all’indirizzo grusol@grusol.it*),  volto a portare l’attenzione su alcuni temi riguardanti i servizi sociosanitari (e non solo) diurni e residenziali nel momento in cui la regione Marche sta andando a definire i nuovi requisiti di autorizzazione e accreditamento[1]. Continua a leggere

Centro Diurno: spazio di cura, ambiente di famiglia

di Antonella De Faccio*

 

Un evento tragico

6 maggio 1976 ore 21.00, un terremoto distrugge il Friuli, 990 i morti. Tra i paesi colpiti vi è anche Pontebba, amena località della Val Canale, 2.852 abitanti allora 1399, meno della metà, oggi.

Una donazione

Tra le varie iniziative a sostegno delle popolazioni coinvolte in quel drammatico evento viene organizzata una raccolta fondi da parte della Chiesa Valdese di Udine e dei lettori del quotidiano Il Piccolo di Trieste al fine di realizzare a Pontebba un Centro anziani, parzialmente prefabbricato. Esso viene titolato ad Elsa Treu, una giovane ragazza ventitreenne laureanda in lettere, morta sotto le macerie a Moggio Udinese, paese montano della Val Fella. L’intero complesso si articola in dieci monolocali, otto bilocali ed alcuni spazi in condivisione come un bel salone, un cucinino, bagni attrezzati e l’infermeria. Ogni minialloggio, seppur piccolo, ha la sua cantina e un fazzoletto di terra per far fiorire qualche piantina, dalle più semplici margherite alle odorose erbe aromatiche da utilizzare in cucina. La posizione gode di una vista su una collina con alberi da frutto e asinelli al pascolo, ma è decentrata rispetto al paese. Per raggiungere il Centro anziani si deve percorrere, infatti, una strada in salita che, soprattutto d’inverno, sotto la pioggia o la neve, crea problemi di isolamento. Gli alloggi vengono destinati a persone ultra-sessantacinquenni della zona montana, preferibilmente autosufficienti. Continua a leggere