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Progetti per ripensare la povertà e l’inclusione sociale

Riprendiamo altre esperienze dal progetto Innoserv, progetto sull’innovazione sociale di cui abbiamo già parlato qualche giorno fa. In questi progetti si parla di povertà in ambiti differenti, ma pur sempre interessanti e considerati innovativi. Ci sembra che in questi video si raccontino, seppur brevemente, esperienze in grado di incidere positivamente sulla vita delle persone. E forse in grado di costituire delle buone pratiche diffondibili. Posto che sul tema dei Rom abbiamo molta esperienza in Italia (ma non è mai troppa) e che anche sull’inclusione attiva delle persone in difficoltà si cominciano a raccontare esperienze significative. Continua a leggere

Impoverimento, povertà e marginalità: un seminario di approfondimento di Welforum Regioni

"È questione di un attimo". Volti e voci della strada

“È questione di un attimo”. Volti e voci della strada

Oggi ad Ancona si terrà il seminario di Welforum Regioni, un’occasione che è dedicata al tema della povertà e dell’impoverimento. Il seminario è organizzato da PSS insieme ad IRS e alle Regioni che aderiscono al forum. L’attualità sociale e politica ripropone con forza e urgenza il tema, ai diversi livelli di governo. Anche alcuni programmi elettorali vi dedicano attenzione e formulano delle proposte. Continua a leggere

Perché ripartire dai margini

In occasione del convegno di presentazione dell’iniziativa di Prospettive Sociali e Sanitarie “Disegniamo il welfare di domani” Franca Manoukian ha fatto un intervento riprendendo alcune delle ipotesi in campo (dal minuto 4’07”), in questa fase di cambiamento che il sistema welfare sta vivendo.

“E’ necessario risvegliare interessi e investimenti positivi nelle cosiddette problematiche sociali, sempre relegate ai margini, perchè sono le problematiche degli sfigati, di quelli che non ce l’hanno fatta. Bisogna portare alla ribalta le problematiche […] delle parti deboli della società […] è da lì che bisogna partire per cercare di aiutare le persone a vedere questi problemi, quelli della deprivazione, dell’emarginazione, del declino, del degrado, perchè se queste situazioni sono vissute da alcuni pesano su tutti, perchè tutti siamo implicati nella costruzione di condizioni di vita accettabili”

Il paradosso della scelta

Non succede più che tu vada dal dottore e il dottore ti dica cosa devi fare.
Invece, vai dal dottore, e il dottore ti dice: Ok, potremmo fare A, oppure B. A ha questi benefici e questi rischi. B ha questi benefici e questi rischi. Cosa vuol fare?
Tu gli dici: Dottore, cosa dovrei fare?
E il dottore dice: A ha questi benefici e questi rischi, e B ha questi benefici e questi rischi. Cosa vuoi fare?
E tu ribatti: Dottore se lei fosse me, cosa farebbe?
E il dottore: Ma io non sono lei.

Il risultato lo chiamiamo autonomia del malato, espressione che lo fa sembrare una bella cosa. Ma in realtà non è che uno spostare il peso e la responsabilità del prendere decisioni da qualcuno che sa qualcosa, ossia il dottore, a qualcun altro che non sa niente – e quasi certamente è malato – e quindi non nella condizione ideale per prendere decisioni, ovvero il paziente.