REI. Contrasto alla povertà e reddito minimo

di Maurizio Motta*

Volentieri pubblichiamo qui di seguito una breve presentazione del nuovo libro di Maurizio Motta: REI. Contrasto alla povertà e reddito minimo. Il REI (Reddito di Inclusione): che cos’è, come si usa, cosa va fatto per migliorarlo, Maggioli editore, 2018

 

Pensare che il REI sia solo una nuova prestazione economica, che si aggiunge a quelle esistenti contro la povertà, significa non comprendere abbastanza le novità che introduce. La normativa messa in opera alla fine del 2017 ha infatti avviato un “sistema” nel contrasto alla povertà per molti versi inedito, pieno al contempo di opportunità che si possono sfruttare, di rischi attuativi e di nodi problematici sui quali ancora lavorare.

Peraltro le azioni da realizzare interpellano capacità e responsabilità di molti attori: i governi locali e le loro scelte di governance, diversi servizi e le capacità organizzative, differenti operatori e le relative competenze ed azioni professionali. Questo libro vuol dunque essere uno strumento di analisi sull’insieme del “sistema ReI”, e su ciò che introduce nella lotta alla povertà, discutendo sia l’impianto delle politiche sia le azioni che interessano i servizi locali.

Ma entro il REI non mancano criticità da superare, e anche dopo il ReI molto resta da fare. Dunque rendere robusto e stabile un sistema di reddito minimo contro la povertà implica almeno due operazioni, che qui sintetizziamo utilizzando con l’autorizzazione dell’editore stralci dei capitoli iniziali del libro (riportati in corsivo).

Assumere un modello per il reddito minimo entro il welfare

Sotto questo profilo “…Lo scenario da costruire nel sistema delle prestazioni economiche contro la povertà dovrebbe consistere nel coordinare in modo organico le prestazioni nazionali e quelle locali in questa logica:

 Livello nazionale

Introdurre un reddito minimo contro la povertà con almeno queste caratteristiche:

  1. Con natura di livello essenziale, esigibile ovunque in modo uniforme.
  2. Che preveda come beneficiari i nuclei familiari senza suddivisione in specifiche sottocategorie di fruitori, con l’obiettivo non di erogare importi prefissati ma di innalzare il reddito reale del nucleo (e disponibile al momento della richiesta di prestazione) ad un “minimo da garantire” calibrato per ogni tipo di nucleo.
  3. Che sia costruito non aggiungendo questa misura alle prestazioni nazionali esistenti, bensì ricomponendo il caotico mix attuale di prestazioni entro un intervento il più unitario possibile.
  4. Che includa sia erogazioni di reddito sia forti percorsi di inserimento sociale (per le persone idonee al lavoro), prevedendo quindi processi di attivazione, nonché conseguenti condizionalità vincolanti per i fruitori.
  5. Con una governance multilivello che articoli questi ruoli:
  • Gli enti locali gestori dei servizi sociali ricevono le richieste dei cittadini e le istruiscono;
  • L’INPS effettua l’erogazione monetaria (con denaro e non con carte prepagate);
  • Gli enti locali gestiscono i percorsi di attivazione ed inserimento sociale (che non possono essere promossi se non a livello locale), ma entro una cornice normativa nazionale che faciliti queste azioni, irrobustisca il raccordo tra attori dedicati alle politiche del lavoro e ai servizi sociali, ed eviti che azioni e raccordo siano casuali e fragili.

Livello locale (regioni, comuni, loro forme associative che gestiscono i servizi sociali)

Gli interventi locali a sostegno del reddito diventano sono integrativi del reddito minimo nazionale, potendo quindi i governi locali orientarli su specifiche criticità e/o per innalzare il livello di protezione nazionale.

A tutti i livelli territoriali (Stato, regioni, territori locali), l’erogazione di misure economiche contro la povertà va robustamente inserita entro programmazioni consapevoli che il contrasto alla povertà richiede il dispiegamento di molte differenti politiche (in primis abitative e per il lavoro), ben più coordinate di quanto accada oggi. Come è ovvio, la povertà non si combatte solo erogando denaro

 

Interrogarsi su che cosa può/deve essere migliorato rispetto al REI

Certo è opportuno ricavare criticità e piste di revisione dall’esperienza di messa in opera del ReI, ma l’esame di una misura di reddito minimi richiede di non essere generici, di evitare preconcetti o scelte solo ideologiche, ed invece di considerare con attenzione tutti gli snodi e i meccanismi operativi, perché sono questi che davvero danno concretezza all’intervento ed ai suoi possibili effetti.

Questo libro intende essere uno strumento utilizzabile per una simile  riflessione, e perciò segue questi obiettivi e metodi:

  • Descrivere in che cosa consiste e come si deve attuare il ReI, nei suoi diversi aspetti: contenuto della prestazione, percorsi di accesso, attori coinvolti, azioni da mettere in opera.
  • Mettere a fuoco snodi operativi e questioni rilevanti con le quali i servizi e i governi locali si devono misurare per attuare il ReI.
  • Evidenziare e proporre possibili miglioramenti per il ReI, nella prestazione e nelle politiche contro la povertà.

Il metodo che viene utilizzato per esporre i contenuti, ossia la struttura espositiva del libro, prevede questa articolazione:

  1. Il “sistema del ReI” è stato scomposto nelle sue diverse componenti, volutamente molto articolate, ed a ciascuna componente del ReI è dedicato un breve capitolo; l’indice del testo ripercorre quindi tutti gli ingredienti importanti che concorrono a definire il sistema del ReI.
  2. Per ciascuna di queste componenti vengono presentati in sequenza: ciò che prevede la normativa sul ReI, i nodi che i servizi incontrano per gestire, proposte di possibile miglioramento. I temi esposti nei capitoli sono analizzati con dettaglio, per cogliere tutti i meccanismi significativi. Su alcune tematiche il miglioramento che si propone richiede una modifica della normativa, su altre riguarda invece la messa in opera, l’organizzazione dei servizi e del lavoro, le infrastrutture.

 

Con questi obiettivi l’indice del testo segue questa articolazione:

Lo scenario: la natura dellariforma; risorse finanziarie: anche, ma non solo

La prestazione del REI: luoghi di accesso e procedure, beneficiari e criteri, calcolo e importo, durata, progetto individualizzato e strumenti professionali, condizionalità e sanzioni, governance locale

Infrastrutture ed orizzonti del REI: il potenziamento dei servizi locali, i sistemi informativi, ricomposizione delle prestazioni nazionali di sostegno del reddito, i raccordi tra ReI e assistenza economica locale, la governance nazionale ed i Piani contro la povertà, valutazione degli esiti e monitoraggio.

 

* Docente a contratto presso l’Università di Torino (Laurea Magistrale in Politiche e Servizi Sociali e Laurea triennale in Servizio Sociale); redattore Prospettive Sociali e Sanitarie.

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