Diversi anni or sono, lo storico francese Marc Bloch ha scritto un bel libro (1) sulla diffusa credenza popolare, radicata dal 500 dopo Cristo sino alla fine del 1700, che attribuiva ai re di Francia il potere di eliminare la scrofola (una forma di infezione tubercolare) tramite l’imposizione della mani, il cosiddetto “toccamento del re”. Nel welfare italiano è certo possibile che alcuni assistenti sociali si occupino tuttora di tubercolosi, ma non risulta (per fortuna) che l’imposizione delle mani sia una pratica professionale in uso.
Dunque perché abbinare la capacità di taumaturgo alla figura dell’assistente sociale? Ecco alcune possibili ragioni per riflettere sul tema, che si potrebbe estendere anche ad altre professioni di aiuto proponendolo in questo modo: esistono rischi (e quali) quando il sistema di welfare tende a confidare troppo sulla capacità del singolo operatore? E, per converso, vi sono “tentazioni di onnipotenza” possibili per gli operatori, e perché potrebbero essere un problema? Continua a leggere