di Davide Pizzi *
Nota della redazione: Dopo il recente post di Pierluigi Emesti, dal titolo: “Primavera per tutti!”, proseguono i contributi sul tema dell’affettività delle persone con disabilità con questo nuovo post di Davide Pizzi.
Un articolo de La Stampa (1) attira la mia curiosità: la notizia riporta l’intenzione di costruire in Inghilterra una sorta di “casa privata di appuntamenti” per persone con disabilità, con l’intento di “educare i disabili ad una sessualità sana [perché i disabili] hanno esattamente i bisogni di qualunque persona normodotata”. Da professionista mi accorgo che lavorare nel settore della disabilità da qui in futuro comporterà sempre più affrontare le dinamiche sessuali, e perciò servirà discutere su metodi e tecniche, principi epistemologici ed etica professionale, per avviare percorsi costruttivi tra operatori, disabili e familiari, mediante un continuo processo di feedback. Continua a leggere