Welfare dei Diritti: una cronaca del convegno

di Emanuele Ranci Ortigosa*

emanuele che parla2Lo scorso 8 aprile a Milano si è svolto il preannunciato convegno “Costruiamo il Welfare dei Diritti. Ridefinire le politiche sociali su criteri di equità ed efficacia”. Ne siamo molto soddisfatti sia per l’impegno e la qualità degli interventi, sia per la larga e attenta partecipazione di più di trecento amministratori, dirigenti, esperti, operatori delle politiche e dei servizi sociali, provenienti da varie realtà, nazionale regionali e locali, e impegnati in varie esperienze, pubbliche e del privato sociale. Preziosa anche la presenza di più deputati delle Commissioni della Camera Lavoro e Affari sociali (Carnevali, Dell’Aringa, Lenzi, Piazzoni, oltreché, come discussant, la senatrice Guerra), che stanno svolgendo il lavoro istruttorio sul ddl delega governativo di introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà, con audizioni in merito a cui siamo stati invitati a esporre le nostre valutazioni e proposte.

La sessione del mattino del Convegno si è focalizzata, come previsto, sulle proposte di riforma delle politiche e delle misure sociali nazionali, la sessione pomeridiana invece sulle situazioni territoriali analizzate nei loro interventi di contrasto alla povertà e di sostegno a persone con disabilità e non autosufficienza.
Due dimensioni di ricerca fortemente connesse perché le riforme nazionali da noi proposte investono di nuove consistenti funzioni e responsabilità i sistemi di servizi del territorio, e quindi richiedono una verifica delle capacità e possibilità dei territori di gestirli, una volta che disponessero delle previste risorse aggiuntive.platea da dietro più vicina

Significativo dunque che in sede di convegno il nuovo presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali Gianmario Gazzi abbia lanciato la seconda edizione del premio CNOAS IRS PSS “Costruiamo il Welfare dei Diritti sul Territorio” per la presentazione di esperienze di effettiva innovazione in chiave di maggior efficacia ed equità dei servizi, valori cui le nostre proposte di riforma strettamente si ispirano.

I discussant che hanno partecipato alle due tavole rotonde, quella del mattino coordinata da Gad Lerner e quella del pomeriggio coordinata da Cristiano Gori, hanno espresso un forte apprezzamento per i criteri di valore assunti e per le conseguenti valutazioni e proposte presentate nelle relazioni introduttive, la mia generale e quelle più specifiche di Massimo Baldini, Paolo Bosi, Daniela Mesini, Sergio Pasquinelli, ricercatori dell’Irs e del Capp dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Ci hanno sollecitato a portarle avanti, diffonderle, pur non nascondendo le resistenze e difficoltà che possono incontrare soprattutto dove rimettono in discussione istituti e benefici consolidati, ritenuti da molti acquisiti e intoccabili anche se palesemente non equi né efficaci rispetto alle situazioni più  gravi di fragilità e bisogno. Situazioni di persone e famiglie che rimangono spesso ignorate e abbandonate a se stesse, mentre quote non marginali di risorse vanno a beneficiare situazioni non particolarmente, e talora per nulla, svantaggiate.

Così si è espresso Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo, nel suo messaggio di apertura del convegno, così si sono espressi in particolare nella prima tavola rotonda Tito Boeri, presidente dell’Inps, Elena Granaglia, dell’Università di Roma 3, Stefano Sacchi, commissario dell’Isfol, Maria Cecilia Guerra, senatrice e già viceministro alle politiche sociali, mentre Debora Serracchiani si è concentrata nell’esporre le scelte effettuate dalla Regione di cui è presidente, il Friuli Venezia Giulia, in particolare con una misura di reddito minimo per il contrasto della povertà.

Nel pomeriggio gli interventi di Ugo De Ambrogio e Valentina Ghetti dell’Irs e quelli dei referenti dei sette territori partecipanti alla ricerca, hanno offerto un’analisi accurata comparativa delle diverse esperienze locali, cogliendone la diffusa propensioni a innovare in senso fortemente coerente ai criteri e alle prospettive di riforma presentate nel attino, ma fortemente impedite nel loro sviluppo nel senso indicato dalla normativa attuale e dalla distribuzione delle risorse, che confina servizi e operatori dei territori in un ruolo subalterno e marginale, frustante proprio perché in diretto contatto con i bisogni crescenti in questi anni di persone e famiglie sempre più numerose. Tale situazione, accompagnata dalla forte esigenza di uscire da tale situazione, è stata espressa dai rappresentanti dei territori, da amministratori locali come Pier Francesco Majorino e Rossi, assessori rispettivamente a Milano e Parma, da responsabili dei servizi territoriali come Elena Meroni, Stefania Branchini e Flavio Donina, o di esperienze del terzo settore, come Colmegna e Negrini, e infine da Carlo Francescutti, coordinatore dell’Osservatorio nazionale Disabilità.

Sul n. 2/2016 di Prospettive Sociali e Sanitarie abbiamo stampato il testo della ricerca che ha elaborato quanto poi esposto e proposto nel convegno. sacchetto e rivista

La ricerca è approfondita, articolata e anche molto tecnica, di non semplice né veloce lettura, come voi lettori avrete costatato, anche se ne abbiamo proposto una sintesi nelle prime pagine del fascicolo con l’executive summary. Per questo, senza ovviamente trascurare articoli su altri contenuti, intendiamo anche su PSS riprendere temi e proposte in forme più comunicative e anche con apporti incrociati di autori e di interlocutori esterni, quali i discussant del convegno e altri ancora. Questo faremo sia sulle tematiche a dimensione nazionale che in quelle sui servizi del territorio, sperando così di comunicare in modo più accessibili i frutti del nostro lavoro, e di poterli rendere oggetto di confronto e discussione con i nostri lettori. Già in questo numero a tal fine cominciamo a presentare l’intervento di apertura del presidente Guzzetti, di nuovo ringraziando le Fondazioni bancarie Cariplo, Compagnia di San Paolo, Cariparma, Cassa di Risparmio di Cuneo, Carispezia del sostegno offerto al nostro lavoro di ricerca.

Il post qui pubblicato apre il numero 2.1/16 di Prospettive Sociali e Sanitarie.

*Istituto per la Ricerca Sociale e Direttore di Prospettive Sociali e Sanitarie

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