di Sergio Pasquinelli *
Stefania, vent’otto anni, non è riuscita a fare entrare il figlio al nido. Per tenere il suo lavoro da precaria ha bisogno della madre, che però abita lontano. Ha sentito due amiche che abitano in zona per vedere di trovare una baby sitter in comune, ma è un’impresa titanica far combaciare esigenze e orari.
Paolo, ottant’anni e non autosufficiente, riceve l’indennità di accompagnamento: 504 euro al mese che aiutano, ma certo non gli bastano, a pagare una badante. In più viene assistito per qualche ora alla settimana dal Comune. Ciascuno dei tre – Comune, badante e Commissione certificatrice dell’Asl – opera uno all’insaputa dell’altro. Nessuna connessione.
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