di Paolo Pozzani*
Complici il caldo e la sonnolenza un po’ stordita che ne deriva, consueti e reiterati discorsi fra colleghi riaffiorano in toni più lamentosi. Assume toni quasi dolenti il parlare delle esternalizzazioni di servizi alle cooperative sociali e dei cordoni sanitari di “territorialità” e “radicamento territoriale” che le amministrazioni comunali vorrebbero stendervi attorno. Soprattutto, e prima ancora di tutto, si ripropone il tormentone amletico sul rinnovo contrattuale (farlo, non farlo, possibile o indecente, a tutti i costi…). Cascami di articoli e di commi del rattoppato codice dei contratti, delle direttive europee, delle leggi regionali e di multiformi sentenze dei giudici amministrativi ci scivolano addosso mentre parliamo, noi funzionari amministrativi in forza al sociale, e condiscono i nostri discorsi di velleità e di rassegnazioni equamente ripartite. Continua a leggere