di Annalisa Bolognesi*, Andrea Pancaldi**
La Legge Finanziaria 2017 introduce alcune novità per le famiglie che stanno per avere un figlio o lo hanno avuto da poco e hanno in previsione di iscriverlo al nido. Le nuove agevolazioni si vanno ad affiancare ad alcune misure già in vigore negli anni precedenti e rifinanziate anche per il 2017, offrendo sicuramente nuove opportunità in più, ma anche mettendo le famiglie in condizione di dover scegliere (in particolare per quanto riguarda le agevolazioni per il nido), tra le diverse misure disponibili, quella più utile e conveniente rispetto alla propria situazione. Proviamo quindi a fare un po’ di chiarezza, anche terminologica, per cercare di facilitare queste scelte e orientarsi tra misure distinte tra loro, ma molto spesso accomunate dai media sotto la generica definizione di “bonus bebè” , il che ingenera ormai da diversi anni ripetute confusioni sulla stampa e sul web, prima, e presso le famiglie e i servizi informativi, comunali o di altri enti, poi.
Misure per neogenitori/nuovi nati
– Bonus bebè/Assegno di natalità
Quando: Misura entrata in vigore con la finanziaria 2015 e prevista anche per tutto il 2017.
Chi: riguarda tutti i bambini nati dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2017
Quanto: l’importo annuo è di 960 euro (80 euro al mese) per i nuclei con ISEE fino a 25mila euro, raddoppiato a 1.920 euro per chi ha un ISEE pari o sotto i 7mila euro. Il contributo non viene erogato ai nuclei con un Isee superiore a 25mila.
Come: la domanda va presentata all’Inps unicamente online entro 90gg dalla nascita del bambino o dall’ingresso in famiglia per adozione.
Sul sito dell’Inps sono già disponibili tutte le indicazioni per accedere al contributo.
– Nuovo: Premio nascita (domande non ancora presentabili)
Quando: Misura nuova prevista dalla Finanziaria 2017
Chi: Riguarda i nati nel 2017
Quanto: Si tratta di un contributo una tantum di 800 euro che la neomamma può chiedere a partire dal settimo mese di gravidanza o all’atto di adozione del bambino. Nel testo della Manovra non ci sono riferimenti a vincoli Isee.
Come: La domanda va presentata all’Inps. Per poterla presentare bisognerà attendere le direttive Inps che verranno emanate attraverso apposita circolare.
Le due misure sono compatibili tra loro?: Attualmente le informazioni rispetto alla compatibilità delle due misure non sono disponibili.
Contributi per l’iscrizione al nido
– Voucher asili nido e baby sitter
Quando: La misura, conosciuta anche come “voucher Fornero” è in vigore dal 2013, dal 2014 è stata estesa anche alle lavoratrici autonome. Con la Manovra 2017 è stata rifinanziata per il biennio 2017 e 2018.
Chi: riguarda i genitori, lavoratori dipendenti o autonomi, che iscrivono i propri figli al nido o li affidano a una baby-sitter rinunciando ai congedi parentali facoltativi.
Quanto: si tratta di un contributo che può arrivare fino a un massimo di 600 euro mensili per un massimo di 6 mesi (3 mesi per i lavoratori autonomi), che serve a finanziare la retta del nido o lo lo stipendio della baby-sitter. Il contributo è proporzionato alla retta del nido / stipendio della collaboratrice e di conseguenza, se la retta è inferiore, anche il contributo viene ridimensionate (se ad esempio la retta del nido è di 300 euro verrà dato un contributo di 300 euro e non di 600, sempre fino a un massimo di sei mesi).
Come: la domanda va fatta all’Inps esclusivamente online. Sul sito dell’Inps sono disponibili tutte le indicazioni utili
– Nuovo: Bonus nido (domande non ancora presentabili)
Quando: Misura nuova introdotta dalla nuova Finanziaria
Chi: riguarda i genitori di bambini nati nel 2016, che iscrivono i propri figli al nido (pubblico o privato).
Quanto: si tratta di un contributo di 1000 euro all’anno erogato su base mensile fino ad un massimo di tre anni, ossia per tutti gli anni del nido (se il bambino fa solo due anni viene erogato solo per due anni e così via). Attualmente non risultano vincoli Isee.
Come: la domanda dovrà essere presentata all’Inps con la documentazione relativa all’iscrizione al nido. E’ necessario comunque attendere l’uscita del decreto applicativo (DPCM) nei prossimi mesi.
Le due misure sono compatibili fra loro?: No. Le famiglie dovranno quindi scegliere quella più conveniente.
Al di la delle precisazioni sugli aspetti procedurali e organizzativi di queste misure… permane la grande frammentazione dei finanziamenti riferiti all’infanzia e all’adolescenza, con la conseguente difficoltà, in questo settore come in altri della spesa pubblica, ad arrivare a una visione organica dei contenuti e delle scelte di politica pubblica sottostanti, “necessaria per capire di cosa si sta parlando, come se ne sta parlando, in vista di quali risultati”, ci ricorda Elena Innocenti della Fondazione Zancan, nel suo contributo in tema di risorse per l’infanzia e l’adolescenza contenute nella Legge Finanziaria 2017, pubblicato nel sito del Gruppo CRC (Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza)
*Giornalista specializzata sui temi dei servizi e politiche sociali e terzo settore
**Responsabile della redazione sociale del Dipartimento benessere di comunità del Comune di Bologna