Perché un altro testo sulle demenze? La sempre più estesa letteratura in materia richiede, secondo me, di porsi questo interrogativo nell’avvicinare il volume curato da Antonio Guaita e Marco Trabucchi (1). L’ho, dunque, letto cercando una risposta. Ecco quella che mi sono dato e che propongo al lettore: il libro è costruito utilizzando un approccio innovativo alle demenze, particolarmente utile ai molti che ne sono – a vario titolo – interessati. Il “cuore” di tale approccio consiste nel tentativo, a mia conoscenza sinora unico in Italia, di raggiungere in uno stesso lavoro sull’argomento i diversi obiettivi illustrati di seguito, concependoli come parti complementari di un disegno organico. Questo rappresenta il valore aggiunto dell’opera.
Partiamo dagli obiettivi del libro
Primo, offrire uno sguardo d’insieme sulla realtà delle demenze e dell’assistenza a chi ne è coinvolto. Si propone una visione unitaria del fenomeno, comprendente le dinamiche epidemiologiche così come quelle biologiche, l’assistenza e la sua organizzazione, il ruolo delle famiglie e del contesto sociale più ampio. Basta un’occhiata all’indice per cogliere tale unitarietà, che pone al centro dell’attenzione la situazione italiana ma la colloca saldamente nel contesto internazionale.
Secondo, presentare una sintesi ragionata dello stato dell’arte in materia. Ogni capitolo illustra quelli che – secondo i rispettivi Autori – costituiscono i tratti più significativi dell’odierna situazione nell’ambito della specifica questione approfondita, si tratti del profilo epidemiologico e sociale, della ricerca scientifica o delle prassi assistenziali. In poche pagine, in altre parole, si intende guidare il lettore nel mettere a fuoco i punti chiave del tema oggi.
Terzo, tradurre l’analisi della realtà attuale in indicazioni su come migliorarla. Il percorso intellettuale compiuto nel libro si articola, con riferimento ai diversi argomenti trattati, in due passaggi strettamente collegati. Dalla disamina della situazione attuale si giunge, infatti, all’elaborazione di indicazioni, operative e fattibili, su come migliorare le risposte in campo. Analisi e proposta, nella prospettiva qui delineata, non possono esistere l’una senza l’altra.
Quarto, utilizzare un approccio al cambiamento fattivamente costruttivo. Il libro esce dalle categorie rigide dell’ottimismo e del pessimismo rispetto al futuro per incentrare l’attenzione su un “costruttivo presente” che permetta di assicurare un’assistenza adeguata, purché si guardi con determinazione alle possibilità che si aprono e alla continua manutenzione dei sistemi organizzati attraverso gli studi, la formazione, l’implementazione delle tecnologie più appropriate, l’attenzione agli operatori.
Quinto, realizzare un testo fruibile da molti. Il volume è scritto in modo da consentirne la fruibilità da chiunque sia – a vario titolo – coinvolto nell’assistenza agli anziani con demenza. L’eterogeneità e la complessità dei temi trattati nei diversi capitoli sono, infatti, accompagnate da uno specifico sforzo teso a rendere il testo chiaro e accessibile anche ai non esperti, senza che ciò implichi in alcun modo lo scivolamento verso forme di impropria semplificazione.
Come anticipato, la natura innovativa dell’approccio del volume curato da Guaita e Trabucchi, nel panorama delle pubblicazioni sulle demenze in italiano, risiede in un disegno organico basato sulla presenza complementare dei diversi obiettivi menzionati. Ma a cosa serve un simile disegno? Serve a costruire le migliori condizioni per “promuovere riflessioni scientifiche sull’assistenza agli anziani non autosufficienti che siano utili all’operatività”, riprendendo una formulazione che adottiamo abitualmente nel presentare i lavori del Network Non Autosufficienza (NNA) e che riassume la ragion d’essere del Network.
(1) Guaita A., Trabucchi M., a cura di, Le demenze. La cura e le cure, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna, 2016
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* Coordinatore – Network Non Autosufficienza (NNA)