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Migranti: accoglienza e poi?

di Sergio Pasquinelli *

cop1509Saranno trentamila, cinquantamila, di più? Quanti profughi arrivati in Italia rimarranno davvero nel nostro paese? Un esodo epocale ha preso avvio, e non da oggi. Un’onda lunga, che ci accompagnerà per anni, su cui si dibatte in termini emergenziali. Ma che dobbiamo guardare anche al di là, affrontare alzando lo sguardo: in termini di accoglienza di secondo livello, di integrazione nel tessuto sociale. In termini di formazione, struttura economica, abitativa, in termini di proposte e di nuove regole.

Ne parliamo con Massimo Minelli, presidente di Federsolidarietà Lombardia e da anni in prima linea sul fronte dell’accoglienza della popolazione straniera vulnerabile. Gli ultimi flussi ci restituiscono una realtà “fatta ancora prevalentemente di maschi, ma anche di molte famiglie, madri sole con figli, minori non accompagnati. Su quest’ultimo gruppo alcuni Comuni, come Milano, mostrano grande sensibilità”. Continua a leggere

L’ennesima tragedia

15553491890_71ed9deb94_kAvevo pensato che non avrei scritto nulla, avevo pensato che era meglio starsene zitti, lasciar correre i pensieri. Poi invece dei pensieri scorrono le immagini, le ultime che ho visto pochi minuti fa, a Piazza Pulita su La7. Noi non possiamo renderci conto esattamente di quello che sta accadendo dall’altra parte del Mediterraneo. Non lo possiamo capire fino in fondo, non lo viviamo sulla nostra pelle. Ma dovrebbe bastarci guardare la pelle di chi arriva: bruciata dal sole e dal sale, ferita, deprivata, ingiallita. Continua a leggere

Io sto con la sposa

di Francesca Susani *

IO_STO_CON_LA_SPOSA_poster_70x100_0C’è un gruppo che festeggia di notte in una piazza deserta di Stoccolma, in Svezia…

C’è una sposa in mezzo a loro… Sembra festeggino un matrimonio.

Stanno festeggiando si, ma non un matrimonio, festeggiano la realizzazione di un altro sogno… Più grande…  oserei dire più importante.

Sono un gruppo di profughi palestinesi e siriani che hanno appena passato l’ultima frontiera per raggiungere il paese che sanno essere il più disponibile ad accogliere rifugiati politici: la Svezia.
Ma non hanno pagato dei contrabbandieri per portarli fino a qui… hanno trovato degli amici, amici che hanno rischiato la prigione per poterli aiutare. Continua a leggere