Pio Istituto Sordi: un’esperienza

di Paola Piovesana*

Il Pio Istituto Sordi e la sua storia

Il Pio Istituto Sordi nasce nella seconda metà dell’800 grazie alla generosità del Conte Paolo Taverna per realizzare una realtà che potesse occuparsi dei bisogni delle persone sorde, specialmente le più povere. La denominazione esatta infatti era “Pio Istituto Sordomuti Poveri di Campagna” perché destinato proprio ad accogliere i ‘sordomuti’ – come venivano chiamati al tempo – meno abbienti della provincia. Esisteva infatti a Milano un Regio Istituto, il cui accesso era possibile però solo per le famiglie agiate. L’Istituto fu affidato alla guida di don Giulio Tarra, che negli anni diventerà uno dei più noti referenti a livello internazionale in merito all’educazione dei sordi. Don Tarra si dedicò da subito alla predisposizione di nuovi metodi di studio per i giovani sordi sviluppando sempre più il cosiddetto “metodo orale” con il quale sostituì il “metodo mimico” tradizionale; l’Istituto diventò un esempio ed un riferimento per gli analoghi istituti sorti nelle città lombarde. Nel 1853 arrivarono i primi ‘sordomuti’ poveri e il nuovo istituto fu costituito formalmente nel febbraio 1854.

Nel 1890 l’Istituto, al pari di tutti gli Enti assistenziali operanti in Italia, subì l’applicazione della legge 17 luglio 1890 n. 6972 e diventò Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza (IPAB). A seguito della legge 4 agosto 1977, n. 517 riguardante la modifica dell’ordinamento scolastico, l’insegnamento delle persone sorde venne affidato alle scuole pubbliche e l’Istituto gradualmente ridusse la sua attività fino a terminarla definitivamente nel 1994 diventando Fondazione di erogazione.

Il PIS oggi è guidato da un Consiglio di Amministrazione; i cui consiglieri sono in parte eletti da enti come la Cattedra di Audiologia dell’Università degli Studi di Milano l’Assemblea dei Benefattori e dei Benemeriti e dall’Arcivescovo di Milano, e lavora con un Direttore Generale e uno staff articolato (Aree Tecnica, Comunicazione, Amministrazione, Progetti e Attività). Esiste poi l’Assemblea dei Benefattori e dei Benemeriti, costituita oggi da 53 aderenti, tutte persone fisiche con la sola eccezione dell’ordine religioso delle Madri Canossiane distintesi per il loro impegno nel mondo della sordità e nel sociale.

Le sue attività si sostengono attraverso un’oculata gestione del proprio patrimonio, eredita di Benefattori che hanno creduto nella sua mission sostenendola concretamente.

La missione del Pio Istituto Sordi

Da Statuto, La Fondazione Pio Istituto dei Sordi è un Ente non profit e persegue “finalità di solidarietà sociale, di promozione e realizzazione di servizi e interventi a favore di persone in stato di disabilità uditiva, favorendo percorsi di inclusione sociale attraverso forme globali di sostegno alla persona”.

In pratica, il PIS realizza direttamente, e indirettamente attraverso il sostegno ad altre organizzazioni progetti sia in Italia sia all’estero, attività con finalità di solidarietà sociale, sensibilizzazione e realizzazione di servizi e interventi specifici nell’ambito della sordità, in particolare favorendo quei percorsi di inclusione sociale capaci di mettere al centro la persona con disabilità uditiva.

Tra le attività istituzionali il PIS mette in campo risorse e competenze per soddisfare alcuni bisogni fondamentali come quello dell’abbattimento delle barriere comunicative; lo fa attraverso iniziative proprie come la donazione di pannelli a induzione magnetica o il sostegno alla messa in accessibilità di eventi e momenti della vita religiosa, culturale e sociale, come la collaborazione con il Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede al progetto “Nessuno Escluso” che dallo scorso anno in via sperimentale sta rendendo accessibili le udienze generali e gli Angelus del Santo Padre.

L’inclusione delle persone sorde viene favorita attraverso interventi in diversi ambiti: culturale, educativo e formativo, religioso, ricerca e sviluppo, sociale e ricreativo, socio-sanitario e/o socio-assistenziale, sportivo. Proprio quest’ultimo settore è stato individuato come uno degli ambiti favoriti per l’integrazione delle persone sorde, specialmente dei giovani, e in questa direzione nell’ultimo triennio la Fondazione si è fatta parte attiva di una serie di iniziative – tra cui il progetto ‘Campioni sordi ieri, oggi e domani’ sostenuto da Fondazione Vodafone Italia – volte proprio a sostenere la pratica sportiva di atleti e atlete con disabilità uditiva, gli stessi che nelle Olimpiadi dei Sordi appene concluse in Brasile hanno portato a casa ben 23 medaglie olimpiche.

Di inizio anno 2022 è anche la messa online del nuovo sito web, una vetrina più moderna e intuitiva, ricca di informazioni per conoscere la storia, le attività, i progetti svolti e le opportunità per realtà onlus e singoli individui coinvolti a vario titolo con la disabilità uditiva oltre che per raccogliere notizie di ogni tipo che riguardano la sordità.

I numeri complessivi relativi alle attività e gli operatori coinvolti

Per dare una stima delle risorse messe a disposizione della Fondazione nei confronti del mondo della sordità soltanto lo scorso anno sono stati erogati 250.000€ in favore di enti e organizzazioni senza scopo di lucro sul territorio italiano e estero. Un impegno filantropico aumentato di oltre 10 volte nel periodo compreso tra il 2012 e il 2017 e riorganizzato a partire dal 2020 dopo un’attenta attività di analisi, osservazione e ascolto partecipato con stakeholder e mondo del terzo settore. A queste risorse si aggiungono dotazioni straordinarie erogate durante l’emergenza sanitaria e un numero sempre crescente di beneficiari che la Fondazione raggiunge attraverso le proprie attività dirette come le borse di studio per il sostegno al diritto allo studio dei giovani sordi o quelle del Premio Tarra per la ricerca sul tema della sordità; o ancora il numero di atleti supportati attraverso le attività dell’ultimo progetto nazionale messo in campo e l’organizzazione di raduni multisportivi che hanno visto partecipare oltre 100 atleti e di incontri con i ragazzi di 9 scuole in tutta Italia che ci hanno permesso di sensibilizzare al tema della disabilità uditiva 500 studenti in 2 anni.

Le principali tipologie di beneficiari intercettati

L’attività erogativa è regolata da apposite linee guida quadriennali e dettagliata attraverso eventuali specifici che ne completino le disposizioni. La persona al centro è il motto del Pis, quindi qualunque azione o progetto che sia a vantaggio della persona sorda, di ogni età e di ogni condizione sociale o provenienza, è nel nostro raggio di interesse.  Abbiamo anche un programma di sostegno a progetti all’estero – solo in Israele sono seguiti ben 150 ragazzi sordi – poi in Camerun e in Ghana.

Per quanto riguarda l’inserimento lavorativo, l’Istituto non se ne occupa direttamente, ma  sostiene diversi progetti di inclusione lavorativa sia in Italia sia all’estero, come l’esperienza del Centro di Formazione al Lavoro (CFL) nato nel 2018 e destinato ai bimbi sordi (e non solo) di Peporyakou, in Benin, per l’insegnamento di attività professionali realizzato da S.M.O.M. onlus o come il progetto Segnali Di Orientamento di Insieme a Voi Soc. Coop. Soc. onlus che sta realizzando due percorsi di supporto alla scelta scolastica e post-scolastica per i più giovani con l’obiettivo di ridurre il problema della dispersione scolastica e di migliorare il futuro inserimento lavorativo. Si ritiene che un altro elemento imprescindibile per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità sia la corretta informazione e formazione; per questo abbiamo realizzato in passato e siamo sempre disponibili a organizzare momenti di sensibilizzazione e di formazione per le aziende, i datori di lavoro, gli operatori sanitari, le forze dell’ordine ecc. per far conoscere questa particolare disabilità ed educare alla relazione e alle possibili strategie e modalità di comunicazione con le persone sorde.

Collaborazione con i soggetti del territorio

Lo scambio con realtà locali e non solo è costante e molto forte. Il Pio Istituto dei Sordi sostiene la promozione di eventi, manifestazioni e iniziative di sensibilizzazione con i patrocini, i contributi o con uno strumento specifico, il Fondo aperto presso la Fondazione di Comunità Milano la cui dotazione è sempre incrementabile con ulteriori contributi liberali da parte della cittadinanza, consultabili qui.

Il PIS partecipa stabilmente anche al Tavolo Disabilità sensoriali della Comune di Milano, a UNEBA Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza sociale, alla Commissione Gioco al Centro – Parchi gioco per tutti della Fondazione di Comunità Milano Città Sud Ovest ed Est Martesana.

Il lavoro durante e dopo la pandemia: le difficoltà incontrate, gli apprendimenti

L’isolamento accentuato dall’uso delle mascherine ha complicato la condizione e le relazioni di chi convive con la sordità. La Fondazione si è immediatamente attivata per avviare un’indagine sulla disponibilità e l’efficacia di mascherine trasparenti sul mercato. In pochi mesi sono stati effettuati diversi test e individuato un primo modello efficace anche se, all’epoca, non ancora certificato. La Fondazione ha continuato a seguire il tema e si è attivata iniziando a distribuire gratuitamente a persone e organizzazioni mascherine trasparenti per consentire la labiolettura.

Inoltre, in collaborazione con l’associazione Mason Perkins Deafness Fund, è stato avviato uno sportello di consulenza psicologica gratuito, ancora attivo, per rispondere alle esigenze delle persone sorde che hanno subito conseguenze dal doppio isolamento causato dal lockdown e dall’emergenza sanitaria.

Criteri di scelta per i progetti sostenuti

L’attività erogativa è regolata da apposite linee guida quadriennali e dettagliata attraverso eventuali criteri specifici che ne completino le disposizioni. Ogni progetto è candidabile, se afferente agli ambiti culturale, educativo e formativo, religioso, ricerca e sviluppo, sociale e ricreativo, socio-sanitario e/o socio-assistenziale, sportivo e se proposto da organizzazioni senza scopo di lucro. Le proposte selezionate devono essere capaci di mettere al centro la persona sorda e di realizzare i principi della Convenzione ONU dei diritti delle persone con disabilità ratificata dal nostro Paese nel 2009.

Vengono inoltre valutati in modo positivo il coinvolgimento diretto delle stesse persone sorde nella progettazione e realizzazione delle proposte e la capacità di proporre iniziative accessibili per un numero il più ampio possibile di persone con disabilità. Anche se non rappresentano criterio imprescindibile hanno ovviamente il loro peso la capacità dell’organizzazione di lavorare in rete con altre organizzazioni e partner oltre alla disponibilità di un cofinanziamento.

Un progetto particolarmente significativo

Non è facile scegliere una sola iniziativa tra le numerose realizzate direttamente e che sostenute. Forse, per averne raccolto i risultati attraverso gli importanti traguardi raggiunti dagli atleti sordi italiani alle ultime Deaflympics, vale la pena raccontare meglio il progetto già citato ‘Campioni sordi ieri, oggi e domani’ che ha avuto e ha un valore rilevante e racconta il motivo per lo sport è ritenuto tanto centrale.

Il progetto, sostenuto da Fondazione Vodafone attraverso il Bando OSO – Ogni Sport Oltre e realizzato in partnership con FSSI e Sport and Fun Holidays si è concluso a settembre 2021 e ha avuto come obiettivo il rafforzamento della relazione positiva delle persone sorde con lo sport grazie alla valorizzazione del passato e all’abbattimento delle barriere comunicative che ostacolano la pratica dello sport, soprattutto per i più giovani.

Campioni sordi ieri, oggi e domani, partendo dalla consapevolezza che la sordità non incide sulle prestazioni sportive ma nell’interazione con compagni e tecnici udenti e nell’accesso alla formazione, ha posto al centro la persona sorda e le sue potenzialità realizzando nel corso di 3 anni interventi trasversali e multi-target capaci di offrire, ad un tempo, opportunità di inclusione e sensibilizzazione per studenti, giovani atleti e tecnici sordi e udenti, occasioni di raduno per gli atleti sordi sparsi sul territorio nazionale e spazi dedicati alla narrazione positiva della centralità dello sport nella vita delle persone sorde.

Partendo da esperienze virtuose già realizzate, il progetto ha disegnato un percorso che, intrecciando passato, presente e futuro, ha mostrato come lo sport possa rappresentare un’opportunità unica di crescita e inclusione per le persone con disabilità uditiva. In particolare le attività rivolte alla formazione hanno evidenziato da un lato come nel mondo degli udenti e della scuola siano ancora molte le corrette informazioni da dare sul tema della sordità per contribuire a una reale inclusione degli studenti con disabilità uditiva, e dall’altro come siano scarse ancora oggi le opportunità per i giovani sordi di accedere a una formazione professionale di livello e accessibile. Le attività di pratica sportiva rivolte agli atleti hanno messo in luce, invece, come sia importante incoraggiare e sostenere gli allenamenti delle squadre di atleti sordi per contribuire alla loro preparazione atletica, mentre quelle per i ragazzi sordi e udenti hanno confermato la centralità dello sport come strumento di integrazione sociale. Infine, attraverso l’attività di raccolta di storie di atleti sordi abbiamo potuto evidenziare l’importante contributo dato dagli atleti sordi – alcuni, come il tuffatore Olimpico Piero Italiani, molto noti – allo sport in generale e con la realizzazione di un video delle nostre interviste (disponibile qui) abbiamo potuto mostrare come lo sport sia un linguaggio universale e uno strumento di inclusione unico anche e forse soprattutto per chi ha una disabilità di tipo comunicativo.

 

*Giornalista e Ufficio stampa nel B2B target trend e consumi, per Terzo Settore, attualità, Salute e Benessere. 

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