Nuove prospettive di comunità educante

Il Tavolo In.Con.Tra a Casale Monferrato

A cura di Ilaria Venezia (1), Loredana Imarisio (2), AnnaMaria Avonto (3) e dell’équipe del Settore Minori Servizio Socio Assistenziale ASL AL – Distretto di Casale M.to (4)

Premessa

Sempre più sovente gli assistenti sociali si trovano a dover affrontare e gestire situazioni giunte ormai al “collasso”, in cui è possibile intervenire solo con strumenti di “estrema ratio”, senza poter più delineare un progetto di aiuto il più possibile condiviso con le parti in gioco. I servizi di tutela sui minori, nell’ultimo periodo, lavorano prevalentemente in situazioni di urgenza con la difficoltà di stabilire un progetto di crescita delle famiglie e di cogliere le opportunità che le famiglie stesse portano al servizio (Mirri, 2018).

Diventa fondamentale, pertanto, lavorare maggiormente sullo strumento della prevenzione, con il quale gli assistenti sociali possono costruire e delineare precise linee di intervento e organizzare risposte concentrandosi sulla comunità anziché sul singolo individuo (Allegri, 2017), con il fine ultimo di promuovere benessere, evitando “situazioni di non ritorno”.

Per volgere il proprio sguardo in una direzione diversa, anti-oppressiva anche per loro stessi, i professionisti, infatti, dovrebbero vedersi impegnati nella costruzione di servizi preventivi, organizzandosi in rete, considerando il più ampio contesto sociale, istituzionale, culturale.

Dal lavoro quotidiano, anche sulla scia del Progetto P.I.P.P.I., all’interno del Servizio Socio-Assistenziale di Casale M.to è emersa una forte necessità di collaborazione e integrazione tra scuola e servizi, che l’ente in questione cura da diversi anni e che sta cercando di ampliare, coinvolgendo anche il terzo settore ed il privato sociale.

L’ottica che l’ente propone è quella dell’empowerment comunitario, auspicando di raggiungere un modo di operare sul territorio diverso, che abbia come obiettivo il passaggio dalla costruzione di reti alla costituzione di una comunità educante, in grado di comprendere tutti questi aspetti al proprio interno, una società in cui ci sia tempo per riflettere e per prepararsi preventivamente in modo adeguato, in cui tutti possano diventare “volontari sociali” e possano essere “esperti” ed “aiutanti” verso gli altri.

La realtà territoriale

Il servizio socio-assistenziale di Casale M.to in delega all’ASL AL, unica realtà all’interno della Regione Piemonte con un’organizzazione che si avvale dell’apporto dei professionisti della sanità, è composto dai quarantotto Comuni[4] facenti parte dell’Azienda Sanitaria Locale citata, presenta un bacino di utenza pari a 80604 abitanti ed un totale di nuclei familiari con minori in carico di 887 (dati al 31/12/2021).

All’interno del servizio operano 23 assistenti sociali, di cui del settore famiglie e minori 10, le quali hanno come mandato istituzionale la tutela minori a 360° sia in termini di rapporti con l’Autorità Giudiziaria, sia in termini di interventi sulla povertà familiare.

Da tempo, il gruppo di lavoro è inserito nelle équipe territoriali della scuola e con quest’ultima, in particolare, opera con l’équipe psicologica e neuropsichiatrica per il superamento delle difficoltà legate alla disabilità o a minori che presentano problematiche di integrazione sociale e scolastica.

Pertanto, in questi anni, il servizio si è sempre impegnato per rafforzare l’équipe esistente con i servizi sanitari e con quelli scolastici degli otto istituti comprensivi del territorio, tra i quali figurano le scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado. Per quanto riguarda le scuole Secondarie di II grado, il servizio è in costante connessione con i bisogni che vengono segnalati sia dai Dirigenti scolastici sia dagli sportelli psicologici. Questi, infatti, richiedono, in misura sempre maggiore, l’attivazione di una sinergia e di un confronto per il superamento delle difficoltà presentate dai ragazzi adolescenti, quali quelle riferite all’integrazione e, nel periodo post pandemia, quelle legate al disagio psicologico ed alla genitorialità fragile.

Da ultimo, rispetto alla tutela dei minori in collegamento con i Tribunali, l’ente lavora prevalentemente con il Tribunale per i Minorenni della città di Torino e con il Tribunale Ordinario della città di Vercelli.

La nascita dei Tavoli IN.CON.TRA

Dal 2013 il servizio di Casale M.to ha avviato un Programma con l’Università di Padova ed il Ministero delle Politiche Sociali al fine di rispondere ai bisogni delle famiglie in ottica preventiva, integrandole nel progetto e nell’equipe multidisciplinare, composta da reti e professionisti di tutto il territorio.

Attualmente l’ente è parte del Progetto P.I.P.P.I avanzato, che le linee guida nazionali hanno reso prassi per l’intervento con i minori. Dal 2013 ad oggi, a Casale sono state inserite nel Programma 70 famiglie in carico al servizio e, rispetto ai risultati, questi appaiono incoraggianti: le famiglie aiutate e inserite nel progetto, con il tempo, hanno effettivamente   saputo affrontare  e  diminuire  le difficoltà genitoriali e, di conseguenza, ridurre l’isolamento sociale, prevenendo, in particolar modo, situazioni di grave incuria sui minori, che avrebbero potuto condurre ad allontanamenti dei minori dal proprio nucleo.

Nei primi anni del Progetto, per far conoscere maggiormente gli obiettivi del percorso, il servizio ha svolto diversi incontri con ogni singola scuola e ha istituito momenti di formazione con gran parte degli insegnanti degli istituti scolastici, in particolare docenti delle scuole dell’Infanzia e Primaria. Avviare un lavoro in tal senso, ha significato costruire un legame di fiducia tra istituti e servizi e ha permesso agli stessi Assistenti Sociali di avere una visione diversa della scuola, comprendendo in modo più approfondito l’operato degli insegnanti, e viceversa.

Successivamente al percorso formativo, è emersa la necessità di elaborare esperienze laboratoriali all’interno degli istituti scolastici, realizzati dapprima anche con la presenza degli operatori e, progressivamente, portati avanti dagli insegnanti, i quali sono diventati con il tempo formatori per altri docenti, in un’ottica che possiamo definire di peer education.

Un ulteriore passo in avanti è stato compiuto con la costituzione dei Tavoli IN.CON.TRA, laboratori territoriali sulla prevenzione che coinvolgono le scuole del territorio, gli asili nido, i servizi specialistici e la sanità, con l’obiettivo di creare quella sinergia e quella condivisione necessarie per individuare finalità e per prevenire situazioni di disagio, promuovendo l’inclusione sociale. Il fine principale consiste nella costruzione di un linguaggio comune sui minori segnalati per problematiche di disagio sociale e psicologico. I  Tavoli risultano essere altresì occasioni di formulazione di nuovi progetti e di condivisione di esiti.

I Tavoli IN.CON.TRA oggi

I Tavoli IN.CON.TRA sono nati in modo graduale e si sono stabilizzati nel 2018 con una cadenza annuale di 3 incontri. Successivamente, si è delineata l’idea di allargare il tavolo non solo agli istituti comprensivi, ma anche alle associazioni di volontariato e di privato sociale presenti nel territorio che collaborano sulle tematiche della genitorialità e dei minori.

Attualmente il Tavolo è composto dai servizi sociali, dai dirigenti scolastici, dai rappresentanti della sanità, dai rappresentanti dei Comuni competenti dell’organizzazione degli asili nido (fascia 0-3 anni) e dalle quattro associazioni che collaborano già su progetti attivi nel servizio.

Il primo Tavolo allargato in tal senso, si è svolto in data 18 maggio 2022 e ha costituito un’esperienza molto stimolante per tutti i soggetti presenti. Questa è stata un’occasione di forte scambio, dalla quale sono emersi  sia aspetti circa le problematiche attualmente emergenti nel territorio, sia idee innovative per l’organizzazione di un servizio che punti alla prevenzione del disagio minorile. Essa ha rappresentato un’opportunità di scambio e conoscenza al fine di formare un linguaggio e un pensiero comune all’interno del territorio.

Nello specifico, nel rapporto tra professionisti appare evidente un cambiamento in termini di collaborazione e di riconoscimento delle professionalità reciproche, nonché di consapevolezza dei punti di vista altrui. Di conseguenza, questo cambiamento si riflette nella pratica quotidiana e risulta positivo per la rete costruita intorno alla famiglia.

In particolare il Tavolo ha avuto una ricaduta piuttosto significativa e positiva per evidenziare problematiche e bisogni delle famiglie sia durante la pandemia che nell’attuale periodo post pandemico, con l’intento di sostenere anche i docenti nel loro difficile compito di educare rispetto alle complessità della didattica a distanza. Nel periodo di pandemia, infatti, il servizio ha tenuto incontri online e si è adoperato a prevedere momenti con gli insegnanti sulle tematiche dell’integrazione, delle emozioni e delle paure suscitate dalla pandemia, organizzando anche momenti laboratoriali con i bambini, seppur a distanza.

In aggiunta a quanto già riportato, a partire dall’anno in corso, su richiesta dei dirigenti scolastici e sulla base dei bisogni rilevati dei docenti, è emersa, in ottica di prevenzione, la necessità di intervenire sulla formazione degli insegnanti della Scuola Secondaria di I grado, sui temi riferiti alle nuove problematiche affiorate nel periodo post Covid. Obiettivo ultimo del corso, avviato lo scorso ottobre, è quello di costruire un patto educativo che comprenda tutti gli attori presenti all’interno del Tavolo IN.CON.TRA stabilendo un linguaggio comune.

Prospettive future

Per quanto riportato e descritto finora, gli obiettivi diventano duplici in una nuova prospettiva del servizio sociale.

Il primo è costituito dalla sinergia di tutti i soggetti per leggere efficacemente i bisogni del proprio contesto territoriale e per poter avere uno sguardo e una lettura reale e globale delle problematiche e delle risorse delle famiglie e dei minori.

Il secondo si riferisce maggiormente alla professione che, avvicinandosi in modo naturale alla rete delle scuole e della comunità, possa professionalmente essere efficace per accompagnare famiglie, insegnanti ed équipe nel complesso mandato della tutela minorile.

Le esperienze riportate possono, pertanto, essere lette come esempi concreti di organizzazione e costituzione di una rete territoriale allargata, all’interno della quale i diversi attori possono sperimentare conoscenza e scambio reciproci, nella direzione di una reale cooperazione e della costruzione di una comunità educante.

Bibliografia

  • Allegri E. (2017), Cambiare prospettiva? Politiche sociali e servizio sociale di comunità, in La Rivista delle Politiche Sociali, pp. 81-92.
  • Mirri A. (2018), Emergenze, urgenze e servizio sociale, Carocci Editore.

 

Note

(1) Assistente Sociale Settore Minori Servizio Socio-Assistenziale ASL AL – Distretto di Casale M.to e tirocinante del corso di laurea magistrale in Società e Sviluppo Locale (LM-87) presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale.

(2) Referente Settore Minori Servizio Socio-Assistenziale ASL AL – Distretto di Casale M.to

(3) Direttore del Servizio Socio-Assistenziale ASL AL – Distretto di Casale M.to

(4) 48 Comuni facenti parte del Distretto in questione sono i seguenti: Alfiano Natta, Altavilla Monferrato, Balzola, Borgo San Martino, Bozzole, Camagna Monferrato, Camino, Casale Monferrato, Castelletto Merli, Cella Monte, Cereseto, Cerrina Monferrato, Coniolo, Conzano, Frassinello Monferrato, Frassineto Po, Gabiano, Giarole, Mirabello Monferrato, Mombello Monferrato, Moncalvo, Moncestino, Morano sul Po, Murisengo, Occimiano, Odalengo Grande, Odalengo Piccolo, Olivola, Ottiglio, Ozzano Monferrato, Palazzolo Vercellese, Pomaro Monferrato, Pontestura, Ponzano Monferrato, Rosignano Monferrato, Sala Monferrato, San Giorgio Monferrato, Serralunga di Crea, Solonghello, Terruggia, Ticineto, Treville, Trino, Valmacca, Vignale Monferrato, Villadeati, Villamiroglio, Villanova Monferrato.

 

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