di Marinella Cimarelli*
L’Assistente sociale ospedaliero che si occupa del malato ricoverato in Neuroriabilitazione opera in un contesto complesso, ove interagiscono diversi fattori evidenzianti altrettante specifiche criticità.
In primis, il soggetto che ha subito una limitazione delle proprie funzioni motorie sperimenta un disagio connesso alla mancata autonomia e conseguente dipendenza da altri.
Secondariamente, il suo stato psicologico subisce un grave colpo soprattutto nella circostanza in cui egli passa dalla condizione di soggetto attivo e lavoratore allo stato di inabile-invalido.
La vicinanza dei familiari a tale proposito risulta fondamentale, ma occorre tener conto di alcune situazioni limite nelle quali non tutti possono usufruire di una rete di sostegno adeguata.
Il Servizio sociale ospedaliero applica allo scopo un utile strumento di conoscenza delle varie situazioni basato su una scheda dedicata, elaborata dall’assistente sociale in accordo con il reparto, che è stata inizialmente tarata in via sperimentale e successivamente consolidata nel tempo con ottimi risultati.
Essa mira ad approfondire gli elementi basilari caratterizzanti la questione critica, analizzando a fondo una serie di circostanze quali l’aspetto economico, le condizioni di vita legate alle reti intrafamiliari, l’abitazione, l’eventuale tipo di lavoro svolto, le reti parentali allargate ed amicali, gli hobby e il tempo libero, le abitudini di vita in generale.
Nel compilare la scheda l’assistente sociale, oltre a raccogliere le informazioni utili, intrattiene un rapporto collaborativo con i congiunti del malato e in quella sede, qualora si constatino problematiche più complesse, è in grado di indirizzare l’utente verso la fruizione di benefici di legge, sussidi, permessi per il lavoro, ecc. tali da garantire che il paziente venga seguito durante tutto il percorso riabilitativo e, se necessario, anche successivamente al periodo di ricovero.
L’incontro con l’assistente sociale è fondamentale a partire dall’iniziale valutazione dello stato di bisogno, per proseguire con un’ipotesi di percorso globale, su tutti i versanti, facendosi carico delle complessità.
Per queste motivazioni ogni soggetto che usufruisce dei quattro posti letto della U.O. di Neuroriabilitazione viene coinvolto nel percorso da anni, con risultati estremamente positivi.
Fondamentale è il supporto di natura psicologica operato dall’Assistente Sociale nei confronti dei pazienti che ne rivelino la necessità, e in particolare verso i familiari, sui quali ricade tutto il peso della situazione spesso in maniera improvvisa ed imprevedibile, che li trova totalmente impreparati.
Un percorso valido dunque e validato, che assiste ad una collaborazione da ambo le parti, coniugando le esigenze dei pazienti-familiari con l’esigenza del Servizio sociale ospedaliero di mantenere sempre un’immagine di sostegno e supporto alle difficoltà nelle situazioni critiche, secondo la tradizione storica.
Quello dell’assistente sociale è un osservatorio privilegiato dal quale possono essere rilevate criticità che indicano la direzione dei mutamenti socio-economico-familiari legati alla nostra epoca, ricca di elementi multifattoriali estremamente complessi ove la persona si trova al centro di una serie di problematiche alle quali le istituzioni hanno il compito di garantire una risposta. Questa è la nostra ragion d’essere.
* Assistente sociale, Area Vasta n. 2, Ospedale ‘Carlo Urbani’, Jesi
L’articolo è già apparso su viverejesi.it