La forza del futuro nella lettura ad alta voce

di Cristina Sironi *

nati per leggereE’ un bel momento questo per chi crede nell’istruzione, per chi pensa che un libro sia un’occasione di futuro, per chi è convinto che la lotta all’ignoranza è spesso la via principale per uscire dalla miseria e da una condizione di emarginazione, di sopraffazione e a  volte di violenza.
La notizia del premio Nobel per la pace dato a Malala Yuosafzai, giovane studentessa pakistana, di 17 anni (!), che ha rischiato la vita per difendere il diritto allo studio, di bambini e soprattutto di bambine e a Kailash Satyarthi, attivista indiano che si è dedicato a salvare dal lavoro minorile i bambini sfruttati di zone depresse, è davvero una bella notizia che regala un po’ di speranza a questo mondo.
Ora due belle storie possono fare il giro dei continenti! Finalmente due  persone da ammirare, da portare a esempio, le cui vite sono da raccontare e da far conoscere con soddisfazione, entusiasmo e con la speranza che risuonino dentro i nostri cuori coriacei e le nostre menti anestetizzate. Due storie per ricordarci quanto sia importante garantire a tutte le categorie di bambini e bambine di tutte le razze, etnie e religioni  delle eque opportunità di sviluppo e istruzione, di quanto porti lontano perseverare per raggiungere questi obiettivi.
Certo, da vicende così, da queste positive ostinazioni, restiamo anche intimoriti, ci sentiamo inadeguati  e ci chiediamo, noi che abbiamo la scuola dell’obbligo accessibile e gratuita, cosa possiamo fare? In quale modo possiamo, nel nostro piccolo, contribuire a difendere i diritti dell’infanzia e in particolare quello all’istruzione, in un paese dove ci pare che tutti ne abbiano accesso?
Allora volevo dare un suggerimento e fare un invito ai lettori. Proprio in questi giorni ricorre il festeggiamento dei 15 anni di vita di un progetto nazionale italiano che si chiama ‘Nati per leggere’ che ha l’obiettivo di promuovere la lettura ad alta voce in famiglia, rivolgendosi al bambino proprio fin dai primi mesi della sua vita fino ai 6 anni, cioè prima della scuola. Questo progetto coinvolge, attraverso le associazioni, diverse figure sociali: i pediatri, i bibliotecari, gli educatori e altri operatori che si occupano della salute dell’infanzia, tutti impegnati a sensibilizzare genitori, nonni  e famigliari perché leggano ad alta voce storie ai loro piccoli. Numerose ricerche scientifiche hanno infatti dimostrato quanto la precocità degli stimoli cognitivi influisca positivamente sullo sviluppo del bambino, perchè nei primi tre anni di vita il nostro cervello ha la più grande capacità di apprendimento, la massima plasticità. E non c’è miglior apprendimento di quello legato ad esperienze emotive piacevoli tra le braccia di figure parentali. Questa pratica, semplice e accessibile a tutti, influisce in maniera rilevante sullo sviluppo del bambino da vari punti di vista: cognitivo, linguistico, emotivo e relazionale. E non solo, la lettura condivisa crea legami d’amore, buone relazioni e anche i genitori, nel vedere la curiosità e l’interesse che l’oggetto libro suscita nel loro bambino, si sentono gratificati, competenti e appagati.
Si può dunque dire che il progetto ‘Nati per leggere’ che promuove il ‘diritto alle storie’ di tutte le bambine e i bambini, in fondo è una grande storia di protezione dalla mancanza di adeguate opportunità di sviluppo affettivo e cognitivo, una forma di prevenzione dall’emarginazione sociale e di cura dall’esclusione sociale e dalla violenza. Grazie all’impegno di operatori e di volontari, questo progetto vuole coinvolgere in questa pratica tante famiglie difficilmente raggiungibili per altri versi e che spesso risultano essere quelle maggiormente vulnerabili e fragili. Nei quartieri degradati delle grandi città, nelle zone povere di servizi, tra le comunità di migranti o in situazioni particolari come gli istituti penitenziari o tra le popolazioni terremotate, stanno nascendo, come integrazione e supporto ai servizi educativi e culturali, come le biblioteche e i nidi, i Punti Lettura, dove i genitori, aiutati dagli operatori, possono leggere ai loro piccoli storie che li stimolino a osservare, a parlare, a conoscere, a giocare e a stare bene insieme, in uno spazio tranquillo, ‘morbido’ e accogliente a loro dedicato. I Punti Lettura rappresentano quindi dei momenti educativi per stabilire delle relazioni positive tra grandi e piccoli attraverso lo strumento libro, uno strumento semplice ma ricchissimo, da toccare, manipolare, a volte ‘assaggiare’ oltre che da leggere, che offre l’opportunità di fare grandi scoperte, di conoscere  mondi vicini e lontani.
Ecco allora il suggerimento e l’invito. Come sempre più frequentemente  accade, per fortuna, le fondazioni, le banche, le assicurazioni destinano parte dei loro proventi a progetti di sviluppo e di coesione sociale. Axa Assicurazioni ha promosso un concorso chiamato “Ridefiniamo la protezione”, nato per affrontare e valorizzare il tema della protezione in Italia, dove una piattaforma raccoglie le video-storie che persone e organizzazioni hanno inviato per condividere e far conoscere la propria esperienza di protezione e di cura. Al momento sono state selezione 8 video-storie finaliste. Quella che risulterà più apprezzata e votata da una giuria specializzata e dalle persone comuni che possono, attraverso internet, sostenere il progetto preferito, riceverà i 50.000€ messi a disposizione per ampliare e approfondire quelle pratiche di protezione già avviate.
Ecco che allora un nostro piccolo gesto, un clic, potrà fare la differenza per poter ampliare a Napoli  l’esperienza dello Spazio Mamme, un Punto Lettura nel cuore della città, e consentire a ‘Nati per Leggere’ di aprire nuovi presidi e dare l’opportunità ai bambini dei quartieri più a rischio di maneggiare, toccare, giocare, leggere e imparare da quei libri belli e colorati che non sono presenti nelle loro case e offrire così anche a  loro un futuro più consapevole e con maggiori possibilità di scelta. La video-storia di Nati per Leggere può essere votata ogni giorno fino al 24 ottobre a questa pagina.
Un piccolo gesto per dare corpo alla speranza di Malala quando, nel discorso all’Onu, ha detto: “un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”. Anche un genitore può cambiare la prospettiva del suo piccolo, ancora prima della scuola. Importante è saperlo!

*Animatrice sociale e formatrice, esperta di lettura ad alta voce

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