L’estate sta finendo… e un servizio se ne va

di Valentina Ghetti*

imageÈ finita l’estate, si ricomincia. Ricomincia il lavoro, a breve ricominceranno le scuole, e come ogni anno anche mio padre – affetto dal morbo di Parkinson – aspetta di ricominciare la terapia riabilitativa che segue ormai da due anni. Due giorni alla settimana di logopedia, ginnastica fisioterapica in acqua e supporto psicologico. Il tutto presso un istituto clinico pubblico specializzato nel trattamento di questa patologia.

Purtroppo però ciò che doveva iniziare la seconda settimana di settembre e che, inutile dirlo, lui attendeva con ansia, non si sa se comincerà mai. L’Asl non ha ancora fatto sapere se quest’area di interventi potrà continuare ad essere finanziata. Per ora dunque bocce ferme e un cordiale “le faremo sapere”, con aggiunto “ma non si illuda, ammesso che qualcosa riprenda, non sarà mai nei termini e nelle modalità degli scorsi anni”.

Ecco che allora tocco con mano il realizzarsi di quanto scrivevamo su Lombardia Sociale qualche tempo fa in merito alle possibili conseguenze della crisi: un welfare, già residuale, sempre più emergenziale, ripiegato sull’assistenza e di respiro corto e una crisi che porta a sacrificare  i servizi promozionali e preventivi, quelli rivolti al mantenimento della abilità e alla promozione della vita indipendente e sempre più circoscritto alle situazioni croniche e ad elevata gravità.  Un welfare dove non solo si verifica l’odioso fenomeno del “chi è dentro è dentro e chi è fuori è fuori” – ovvero è garantito unicamente chi è già percettore di prestazioni mentre rimangono insoddisfatti nuovi bisogni e dunque nuova utenza- ma nel quale si sta verificando qualcosa di più:  “chi è dentro…esce”.

* Ricercatrice Irs, redattrice di Prospettive Sociali e Sanitarie e Vice Direttore di Lombardia Sociale.it

4 pensieri su “L’estate sta finendo… e un servizio se ne va

  1. lucia

    Buongiorno, il suo articolo mi ha toccato stamani particolarmente: sono un’assistente sociale fino a 15 giorni fa io e mio marito con i nostri figli costituivamo una famiglia picolo borghese impiegatizia lui un quadro amministrativo di una azienda pubblica farmaceutica.Per i nostri figli potevamo legittimamente dopo una vita di lavoro con qualche sacrificio offrirre loro possibilità di studio coerenti con le loro capacità
    Poi mio marito è stato licenziato, da un Cda di “sinistra”, perchè a 61anni costa troppo, ( ovviamente è un licenziamento discriminatorio perchè lui non ha detto SI ai pizzi, nel suo caso sarebbe bastata la genuflessione e qualche irregolarità contabile , alle cosche di potere locali )
    Monti gli ha spostato la prima finestra pensionistica a 64 anni. e così finisce che il lavoro che è la base della dignmità dei cittadini viene tolta, Ovviamente è tutto falso perchè è più garantita la clientela con incarichi consulenziali e creazioni di manodopera sottopagata, piuttosto che con lavoratori tutelati da contratti,competenti e qualificati.
    La stretta sulle pensioni poteva avere senso solo se accompagnata da una incisiva riduzione e qualificazione della spesa pubblica nel suo complesso, che liberasse risorse per vere imprese non strozzate dalla burocrazia, e dal malfunzionamemto della giustizia .
    Invece questi scribi e farisei con la scusa della razionalizzazione della spesa/ristrutturazione ecc. tagliano i servizi che creano dignita come quello per suo padre, tagliano le condizioni di vita per i lavoratori , ma non mancano di avocare ancora a sè le risorse per spenderle COME VOGLIONO .
    Con le mail di stamani vedo infatti gia 2 offerte di corsi delle Camere di commercio, di ammissioni a contributi start up,( ma l’out put di questi corsi a parte dare lavoro o il più delle volte il doppio lavoro agli amici degli amici qual’è?), vedo la nuova legge regionale per contributi assistenziali per altre nuove categorie, ( con le quali si fa rientrare dalla finestra il peggiore assistenzialismo per categorie e SI CREANO NUOVE POVERTA) .
    Stanno ancora scorrendo FIUMI di soldi che paghiamo con le tasse che finiscono nelle mani di questi Signori, che stanno realizzando un diegno SINISTRO : marcare sempre più una polarizzazione tra ricchi (loro e congiunti ) e poveri ( noi defraudati dei servizi e sul lastrico per mancanza di lavoro). Bell’idea di Welfare!

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