Web Communication e Servizio Sociale (prima puntata)

web communication

di Antonio Bellicoso*

Pubblichiamo un post a cura del Dott. Antonio Bellicoso, Assistente Sociale Specialista, formatore accreditato dal CNOAS e autorizzato dal Ministero della Giustizia, esperto di web communication e servizio sociale, Direttore del portale www.servizisocialionline.it, e dello Staff** di S.O.S. Servizi Sociali On Line, che ci accompagna nel mondo della web communication con un’incursione nell’utilizzo di alcuni strumenti base che nel mondo del sociale stanno emergendo sempre di più come risorsa per attivare connessioni e relazioni. In questo senso ci sembra che cominciare a pubblicare una serie di contributi tecnici sull’utilizzo del web possa sostenere la possibilità di costruire competenze più raffinate e mirate, favorendo la costruzione di uno spazio di informazione e formazione specificamente rivolto agli operatori del sociale.

Il Web

 La web communication è l’insieme di tutti i modi in cui le persone comunicano attraverso internet. Nata nella metà degli anni ’70 si è presto diffusa in tutto il mondo, imponendosi massicciamente e con forza in ogni settore delle attività umane. L’utilizzo delle e-mail, della mailing list, del Forum e della Chat, quali strumenti principali della web communication, si svolgono su uno spazio chiamato “Web”; da qui il termine Web Communication, ossia “comunicazione attraverso Internet”. Il web è un enorme spazio di informazioni strutturato in “ipertesto” e “multimedialità”. Il primo è costituito da un insieme di informazioni e collegamenti: i cosiddetti “link” che permettono di passare da una pagina web all’altra. La multimedialità è invece l’insieme di suoni, immagini, animazioni e video che animano una o più pagine web di un sito.

Peculiarità e vantaggi della Web Communication

La web communication produce ricchezza comunicativa, interattività, promozione e sviluppo di piattaforme ove incontrarsi e confrontarsi. I principali vantaggi della web communication, sono legati alla possibilità di realizzare un ambiente di lavoro più integrato e collaborativo, abbattendo le barriere geografiche e producendo una comunicazione cosiddetta istantanea. Il web mette a disposizione una moltitudine di informazioni e offre visibilità e possibilità di promuovere il proprio marchio o il servizio offerto. Il Web oggi cattura l’attenzione e la presenza di milioni di cybernauti in tutto il mondo perché si presta, contrariamente a quanto ancora oggi qualcuno pensa, ad un tipo di comunicazione che i mass media tradizionali non consentono.

Modelli di comunicazione: dal modello lineare di Shannon al modello “topologico”

Il Web segna un passaggio culturale e concreto dal “modello lineare” di comunicazione di Shannon ad un modello di comunicazione denominato “Topologico”. Il modello di Shannon prevede che la comunicazione si sviluppi nel modo seguente: emittente – messaggio – canale – ricevente. Il “modello topologico” invece sviluppa una comunicazione che viene concepita all’interno di un “ambiente come luogo di interazioni complesse”, dove ai 5 assiomi della Pragmatica della comunicazione della Scuola di Palo Alto se ne aggiunge un sesto: l’habitat. La comunicazione ha un suo habitat: lo spazio del Web. La web communication diventa allora “spazio di interazioni complesse”. A differenza del modello di Shannon, quello topologico implica l’azione. Il messaggio sul Web non viene solo letto, ma induce a fare qualcosa. Il cybernauta quando accede ad un sito web non si limita a leggere, ma “clicca”, “va da una pagina all’altra”, “compra”, “guarda un video”, ecc. La dimensione “spazio” nasce e si sviluppa proprio grazie ad una delle due peculiarità del Web: l’ipertesto. Le metafore si sprecano: leggere diventa “navigare”, lo spazio web viene “esplorato”. Nascono termini come “portali”, “rete”, ecc. Internet favorisce la “rete” ed è considerato dagli addetti ai lavori la “madre di tutte le reti”.

Noi assistenti sociali, che cosa facciamo nella quotidianità del nostro agire professionale? Non abbiamo forse noi, prima di altri, la peculiarità di fare “rete”?

Ebbene, se noi facciamo rete, allora ci possiamo incontrare con la madre di tutte le reti e metterci in rete con essa. Utilizzare Internet, la web communication, realizzare e gestire un sito web per comunicare il servizio sociale, per offrire un servizio di consulenza sociale, ecc. è più semplice di quanto si possa pensare e non è necessario essere informatici, ma semplicemente possedere alcune conoscenze e competenze prese in prestito dall’informatica.

Scheda tecnica sull’utilizzo dell’email

*Assistente Sociale Specialista, formatore, esperto di web communication e servizio sociale, Direttore del portale www.servizisocialionline.it

**Monya Bardi, Lucio Barone, Enrico Capo, Sabrina Caputo, Alice Cattaneo, Arianna Catto, Silvia Clementi, Luigi Colombini, Ilaria Comerio, Valentina D’Alò, Martina Dall’Asta De Luigi, Gennaro Del Prete, Samantha Desteffani, Paolo Ferrario, Anna Grande, Desirèe Longo, Annarita Manocchio, Giorgio Merlo, Furio Panizzi, Generoso Petrillo, Alessia Loro Pilone, Loredana Cinzia Porcelli, Giacomo Sansica, Ivana Stella, Roberto Stellari

2 pensieri su “Web Communication e Servizio Sociale (prima puntata)

  1. Patrizia Taccani

    Qualche giorno fa sedevo in un ambulatorio (privato) in attesa di una visita specialistica. Il medico era in ritardo sulla tabella di marcia. Accanto a me una signora più o meno della mia età (quindi oltre i settanta) si faceva sempre più scura in volto e sempre più agitata. Ad un certo punto – quasi controvoglia – commenta il ritardo del medico rivolgendosi a me. E prosegue, spiegandomi che arriva da fuori città, si è alzata alle 6, ha preso il treno e poi i mezzi pubblici per arrivare puntuale all’appuntamento. “Sa, più aspetto e più mi agito, poi mi succede che quando mi siedo davanti al dottore non ricordo neanche più tutto quello che vorrei chiedergli. Ho la testa in confusione. Vengo via scontenta.” La capisco, glielo dico. Mi sembra quasi più desiderosa di parlare con se stessa che con un interlocutore. Aggiunge che è seguita da tempo dallo specialista in questione. “Sa, mi capita di avere bisogno di sentirlo per i farmaci, a volte, ma lui non risponde al telefono. Mi dice di scrivergli una mail, che mi risponde”. La voce si fa più bassa, mi pare di cogliere nel tono con cui lo dice una sorta di vergogna e di rabbia al tempo stesso: “… ma se non ho neanche il computer…”.
    So che a tutti è ben noto il fatto che gli anziani e i vecchi siano in coda alla percentuale dei fruitori della web communication, anche se i numeri stanno crescendo. Ad esempio anche la signora arrabbiata e confusa pronuncia perfettamente i due termini da cybernauta.
    “.. E che mi sta a significare?” direbbe Montalbano a questo punto. Voglio solo significare che gli operatori – sociali, sanitari, assistenziali, educativi, pur espertissimi ed usi alla web communication – non dovrebbero mai tralasciare le regole base della human communication nelle loro relazioni professionali. Grazie.

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    1. antonio bellicoso

      Innanzitutto, grazie per l’attenzione e le considerazioni formulate, perchè hanno una potenzialità di svilupparne i contenuti espressi consentendo di fare un “passo indietro”. Il concetto di Human Communication sta alla web communication come il “face to face” sta allo “screen to face”. Promettiamo di impegnarci a fare un ragionamento su quanto da Lei espresso con il suo commento e lieti di tornare sul tema con pensieri innovativi che potrebbero anche agire azioni al riguardo. Credo che questo argomento possa non solo essere sviluppato dagli addetti ai lavori, ma anche riempito di contenuti. Grazie davvero. Antonio Bellicoso

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