di Roberto Cerabolini*
Viviamo in un tempo di rapidi mutamenti del contesto socioculturale, che si ripercuotono sensibilmente nel modo in cui le persone si relazionano e nelle rappresentazioni che sviluppano. Possiamo comunicare con molteplici canali e mantenere contatti permanenti con un gran numero di persone, anche lontane; ma ciò non sembra generare una effettiva maggior capacità comunicativa. Da un lato riceviamo una quantità di stimoli che ci portano a conoscere fenomeni di cui non facciamo esperienza diretta, dall’altra, contemporaneamente, corriamo il rischio di veder ristretti ai minimi termini gli spazi e i tempi per riflettere su ciò che siamo e sulle esperienze che realizziamo. Continua a leggere