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La fragilità come vaccino comunitario

Considerazioni circa l’impatto della pandemia sul mondo dei servizi per le persone con disabilità e sul lavoro degli operatori

di Riccardo Morelli*

 

Un piccolo virus in un sistema complicato

Possiamo considerare gli accadimenti legati alla pandemia come eventi tragici da lasciarci alle spalle e rispetto ai quali occorre riuscire a ricostituire un equilibrio accettabile.

Possiamo pensare che quanto accaduto sia una parentesi, che il nostro obiettivo debba essere quello di far ripartire i servizi e di farlo in modo da garantire il prima possibile lo stesso livello di prestazioni e di fatturato ante Covid.

Sarebbe un errore.

Il virus rappresenta molte cose. Ha causato eventi terribili, portando dolore e lutto.

Rappresenta però anche uno “stress-test” per la rete dei servizi dei quali ha rivelato fragilità e punti di forza; ci ha detto quali assetti organizzativi e quali legami comunitari preesistenti alla pandemia sono maggiormente funzionali alla tenuta della coesione sociale.

Riuscire a riflettere su questi elementi di tenuta e di fragilità può essere molto importante, perfino urgente, in questa fase, anche e proprio in relazione alle incertezze alle quali siamo esposti. Abbiamo forse la possibilità di correggere il tiro, di mettere a frutto gli apprendimenti di questi mesi. Continua a leggere

Immaginabili risorse: disabilità e valore sociale

di Maurizio Colleoni*

img2016imrisImmaginabili Risorse: un’idea “provocatoria”?

La convenzione Onu sulla disabilità, approvata anche dal nostro parlamento, si basa su un principio di fondo importante che, grosso modo, suona così: le persone con disabilità hanno gli stessi diritti di tutte le altre persone, entrando poi nel dettaglio di questa affermazione così impegnativa.

Vorrei partire da qui per presentare e discutere un punto di vista attorno alla disabilità, rappresentato dalla rete di “Immaginabili risorse”, un circuito di realtà che si è aggregato attorno ad una idea particolare. L’idea che si possa contribuire a concretizzare il principio appena esposto attraverso il coinvolgimento e la partecipazione delle persone con disabilità, e di chi si occupa di loro (in particolare i servizi diurni e residenziali) al miglioramento della qualità della convivenza nei nostri contesti di territorio. Continua a leggere

È una questione di diritti!

Domenica 28 aprile abbiamo assistito all’intervista di Fabio Fazio al professor Stefano Rodotà. Mille i collegamenti che lui stesso ha fatto con il sistema di diritti ‘mancato’ e fortemente richiamato dalla nostra Costituzione.

La parte che è sembrata più interessante e centrale è il riferimento ai diritti come punti di riferimento imprescindibile per pensare a politiche progressiste e non regressive. “Ciò che oggi ha un costo se trascurato fra qualche anno avrà un costo insostenibile. Basta ascoltare cosa dice la carta dei diritti”. L’Europa non esiste? Bene, proviamo invece a pensare alla carta dei diritti dell’Unione Europea. Se seguiamo l’idea che l’Europa è un riferimento in tema di diritti sociali, allora sarà più semplice  pensare all’Europa come riferimento e non come gabbia di regole e di austerity. Idee chiare, parole semplici. Fa un cenno anche al reddito minimo di inserimento, che in questi mesi ha avuto tanti nomi diversi: reddito di cittadinanza, reddito di base, reddito minimo.

Quale reddito minimo?

Il prossimo editoriale di Emanuele Ranci Ortigosa, direttore di Prospettive Sociali e Sanitarie, sarà proprio dedicato a questo tema. Comparirà sul n. 4/2013 di PSS, ma lo trovate anche scaricabile dal sito. Eccone un estratto. Continua a leggere