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L’indiscreta infodemia e la confortante caverna

di Anna Paola Lacatena

 Non prendete nulla solo fotografie,

non lasciate nulla solo impronte,

non uccidete nulla solo il tempo.

(Motto della Grotta di Baltimora)

 

Nell’opera La Repubblica, all’inizio del libro VII, Platone propone l’immagine della caverna come rappresentazione della condizione umana. Di fatto, per il filosofo ateniese, esistono due mondi, uno incentrato sull’apparente e, dunque falso, l’altro nascosto ma vero. Da una parte l’illusorio e il fugace, dove è possibile conoscere solo attraverso i sensi, dall’altra il mondo conoscibile solo con la ragione in cui albergano idee eterne e immutabili.

Nella caverna, allegoria della condizione umana, gli esseri umani sono incatenati e ridotti alla condizione di schiavi. Le catene sono i vizi, le passioni, l’ignoranza superficiale che si accontenta di sapere attraverso le ombre delle cose proiettate dalle statue. Questi prigionieri pensano per impressioni fugaci e credono di sapere, facendo esclusivamente leva sulle impressioni e la sensibilità, pur non conoscendo la realtà che vive fuori dalla caverna. Un giorno, uno dei prigionieri, riuscito a liberarsi, tra mille difficoltà riesce a uscire da quegli angusti spazi, scoprendo il mondo reale, illuminato dal sole che nell’allegoria rappresenta l’idea più elevata: il Bene. Tornato nella caverna per comunicare ciò che hanno scoperto anche agli altri, viene deriso e poi ucciso dagli stessi uomini, falsi maestri e sofisti, incapaci di comprendere e apprezzare la verità, – il riferimento a Socrate e al suo amaro destino è pressocché evidente. Continua a leggere

I PSS LAB: come dove perchè

6479503045_1b9c7b7510_bAbbiamo pensato che PSS, nella sua second life, avrebbe dovuto contare sulla sua community (blog e facebook + twitter e Linkedin), ma anche sulla sua comunità, fatta di persone che leggono la rivista, alcune da tanti anni, di operatori che cercano spesso informazioni su attività e progetti, ultimamente magari di progetti “innovativi”, di studenti che cercano fonti informative e collegamenti con i propri oggetti di studio, di docenti che alimentano così i propri riferimenti teorici con parti esperienziali e progettuali che connettono i saperi esistenti nel nostro welfare.

Per questo abbiamo pensato a laboratori in presenza, su varie tematiche, per iniziare sul tema della scrittura professionale con il LAB in avvio il 13 aprile:

“Volti e risvolti della scrittura professionale: deontologia ed etica all’epoca del web 2.0” 

 

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Artigiani sociali 2.0: l’esperienza di Vittorio Zanon

Francesca Longobardi*

vittorio zanon2I professionisti, anche quelli dell’aiuto, stanno iniziando ad abitare i social network e più in generale il web. Vittorio Zanon ha precorso i tempi e ora, esperto delle tecnologie 2.0, è un punto di riferimento di tutta la comunità degli assistenti sociali.

Per Socialinstep.com l’ho intervistato, e qui compare la seconda parte della conversazione. Continua a leggere