Quando l’assistente sociale segnala un abuso…

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Capita spesso di leggere interessanti articoli su stampa o siti web stranieri e ci sembra che il nostro blog sia uno spazio adatto a condividerne alcuni, anche per un confronto con la nostra realtà.

Il tema dell’assistente sociale come “mandated reporter”  è spesso affrontato da Kathryn Krase  sulla rivista online The New Social worker. In particolare, nell’articolo che riassumiamo qui, dal titolo: Social Workers as Mandated Reporters, Part IX: What About Elder Abuse and Intimate Partner Violence? Do I Have To Report Those, Too?, l’autrice si sofferma sulla possibilità per l’Assistente sociale di segnalare non un abuso su minori (per il quale questa figura professionale è regolarmente autorizzata) ma un caso di abuso ad anziani o di violenza domestica.

Negli Stati Uniti, infatti, anche se le leggi possono differire leggermente tra uno Stato e l’altro, gli assistenti sociali hanno sempre il dovere di segnalare il sospetto di maltrattamento infantile ma non vale lo stesso obbligo per quanto riguarda la segnalazione di abusi sugli anziani o di violenza domestica.

Violenza sugli anziani

L’autrice spiega come il maltrattamento alle persone anziane comporti l’abuso fisico, l’abuso emotivo, l’abuso sessuale, lo sfruttamento, l’abbandono di una persona anziana (o in alcuni casi, di una persona disabile) da parte di qualcuno con cui l’anziano ha un rapporto speciale. Queste relazioni possono includere il coniuge, fratelli, figli, amici o il caregiver. E considerando che la dimensione del problema degli abusi sugli anziani non è totalmente accertata e chiara, il riconoscimento di questo inquietante problema sociale è cresciuto negli Stati Uniti negli ultimi decenni. La maggior parte degli Stati ha infatti approvato leggi che tentano di affrontare questo problema sociale, creando un sistema attraverso il quale le accuse di abusi sugli anziani possono essere segnalate e perseguibili.

Nella maggior parte degli Stati, questa responsabilità ricade sull’Adult Protective Services (APS). In alcuni Stati, APS è associato con il Servizio sociale pubblico mentre, in altri, il ruolo di APS è coperto dal sistema di giustizia penale. Riconoscendo la difficoltà insita nel individuare e segnalare abusi sugli anziani, alcuni Stati hanno adottato leggi che richiedono che determinate persone segnalino i sospetti di abusi sugli anziani. La Commissione dell’American Bar Association su Diritto e Invecchiamento, ha stilato una sintesi delle leggi statali a partire dal 2006 (Stiegel & Klem, 2007). Il documento di sintesi può essere scaricato qui.

In quegli Stati che hanno attivato un sistema di segnalazione di abusi sugli anziani, sono spesso gli assistenti sociali quelli designati a tale segnalazione mentre negli Stati dove non è così, c’è sempre comunque un sistema in atto con il quale un assistente sociale può segnalare sospetti di abusi sugli anziani ad APS. L’assistente sociale che crede che una persona anziana sia in imminente pericolo fisico, può chiamare la polizia. In caso di dubbio sul fatto che il maltrattamento dell’anziano sia in corso, e sul cosa si possa fare, è possibile contattare in alternativa Eldercare, un servizio dell’Amministrazione federale per gli anziani.

L’abuso da parte del partner

In un sondaggio sulla violenza condotto su 2000 persone negli Stati Uniti dal National Institutes of Justice, è emerso che oltre il 22% delle donne e il 7% degli uomini ha riferito di aver subito aggressione fisica da un partner attuale o ex nel corso della vita. E’ stato stimato che più di 1,3 milioni di donne e 835.000 uomini siano aggrediti fisicamente da un partner annualmente (Tjaden & Thoennes, 2000).

In risposta alla crescente consapevolezza dell’esistenza di questo problema, riconosciuto come sociale nel corso degli ultimi decenni, i vari Stati hanno adottato leggi per richiedere un intervento legale. Ad esempio, in tutti gli Stati specifici operatori sanitari sono tenuti a segnalare alcuni casi di sospetta violenza domestica (Durborow, Lizdas, O’Flaherty, e Marjavi 2010). Tuttavia, le circostanze che comportano un obbligo di segnalazione variano ampiamente da Stato a Stato. Anche se gli assistenti sociali possano essere tra quelli incaricati di segnalare violenza domestica nel contesto del loro ruolo nella prestazione di assistenza sanitaria, non è detto che lo siano sempre. Esiste un numero telefonico apposito da chiamare che aiuta a capire se si è tenuti o meno a presentare una relazione di sospetta violenza domestica, e chi contattare per poter fare una tale relazione nel proprio Stato: la National Domestic Violence Hotline  è una linea telefonica attiva 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana.

Solo ed esclusivamente nei casi in cui si sospetta che la violenza del partner può avere un impatto anche sulla salute e la sicurezza di un bambino presente in casa, l’assistente sociale ha la responsabilità come “mandated reporter” di segnalare il sospetto maltrattamento sui minori con una relazione al Child Protective Services (CPS).

Bibliografia

Durborow N., Lizdas K.C., O’Flaherty, A., & Marjavi, A., Compendium of state statutes and policies on domestic violence and health care, San Francisco, CA: Family Violence Prevention Fund, 2010.

Stiegel, L., & Klem, E., Reporting requirements: Provisions and citations in adult protective services laws, by state. American Bar Association, Commission on Law and Aging, 2007.

Tjaden, P., & Thoennes, N., Full report of the prevalence, incidence, and consequences of violence against women: Findings from the National Violence Against Women Survey. Research Report. Washington, D.C.: National Institute of Justice and the Centers for Disease Control and Prevention, 2000.

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