Archivi categoria: Parole

L’indiscreta infodemia e la confortante caverna

di Anna Paola Lacatena

 Non prendete nulla solo fotografie,

non lasciate nulla solo impronte,

non uccidete nulla solo il tempo.

(Motto della Grotta di Baltimora)

 

Nell’opera La Repubblica, all’inizio del libro VII, Platone propone l’immagine della caverna come rappresentazione della condizione umana. Di fatto, per il filosofo ateniese, esistono due mondi, uno incentrato sull’apparente e, dunque falso, l’altro nascosto ma vero. Da una parte l’illusorio e il fugace, dove è possibile conoscere solo attraverso i sensi, dall’altra il mondo conoscibile solo con la ragione in cui albergano idee eterne e immutabili.

Nella caverna, allegoria della condizione umana, gli esseri umani sono incatenati e ridotti alla condizione di schiavi. Le catene sono i vizi, le passioni, l’ignoranza superficiale che si accontenta di sapere attraverso le ombre delle cose proiettate dalle statue. Questi prigionieri pensano per impressioni fugaci e credono di sapere, facendo esclusivamente leva sulle impressioni e la sensibilità, pur non conoscendo la realtà che vive fuori dalla caverna. Un giorno, uno dei prigionieri, riuscito a liberarsi, tra mille difficoltà riesce a uscire da quegli angusti spazi, scoprendo il mondo reale, illuminato dal sole che nell’allegoria rappresenta l’idea più elevata: il Bene. Tornato nella caverna per comunicare ciò che hanno scoperto anche agli altri, viene deriso e poi ucciso dagli stessi uomini, falsi maestri e sofisti, incapaci di comprendere e apprezzare la verità, – il riferimento a Socrate e al suo amaro destino è pressocché evidente. Continua a leggere

Bookcity Milano in due RSA: riflessioni sull’esperienza

Intervista a:

Jole Bevilaqua* e Cristina Sironi**

In occasione dell’evento milanese Bookcity, la redazione ha incontrato e intervistato due socie dell’associazione Curopoli ETS: Jole Bevilacqua e Cristina Sironi.  

 

L’evento Bookcity anche quest’anno è arrivato, puntuale e molto ricco, in tutta Milano, offrendo letture condivise e riflessioni in librerie e biblioteche, teatri e fondazioni, musei e palazzi ma anche in scuole, chiese, ospedali, carceri, case di accoglienza. Curopoli ha scelto di portarlo anche in luoghi tradizionalmente non considerati dai grandi eventi, facendo un’esperienza che si potrebbe definire “eccezionale”, proprio nel senso etimologico del termine, organizzando due eventi in due diverse RSA milanesi: in zona Lambrate e in zona Solari. Continua a leggere

La comunicazione e le fake news in sanità

di Alessio Veronesi*

 

La comunicazione e il web

La comunicazione è la risorsa fondamentale della nostra società (Mondaferri V. 2009), e ovviamente le fake news rappresentano una risorsa comunicativa.

Nel momento in cui si parla di comunicazione, è fondamentale fare riferimento a due concetti ad essa correlati, ovvero quello di società e quello di cultura. In particolare per società, si intende un insieme di individui legati da relazioni strutturate sulla base di una cultura comune, mentre per cultura, si intende l’insieme dei modi di vita dei membri di una società o di gruppi di una società. Essa, ad esempio, include le abitudini alimentari, l’abbigliamento. Continua a leggere

Un’estate particolare…

I primi mesi del 2020 ci hanno visti alle prese con una situazione che mai ci saremmo immaginati.

L’estate è arrivata come una boccata d’ossigeno, e più del solito l’abbiamo attesa con ansia.

Felici e orgogliosi di aver potuto condividere con i nostri lettori i racconti e le esperienze che sono arrivate in redazione in questi mesi, auguriamo a tutti ora una serena estate, e come sempre, e forse più che mai in questo particolare anno, vi invitiamo a fermarvi ogni tanto a scrivere, anche osservando ciò che ci succede attorno.

Scambi di Prospettive aspetta i vostri contributi per ripredere a pubblicare dopo l’Estate.

A presto!

Una giornata “fuori porta”

 

di Francesca Susani*

I preparativi

Periodicamente, l’Area Politiche Sociali dell’Irs organizza una giornata tra colleghi, lontano dalle telefonate, dalle scrivanie e soprattutto dagli impegni quotidiani.

Sono giornate che riescono sempre molto bene, anche perché preparate adeguatamente e come è stato detto durante l’ultima giornata, che si è tenuta poco tempo fa, “queste cose le sappiamo fare”.

Non si tratta di una scampagnata, ma neanche di una giornata di solo lavoro. Non penso si possa parlare di team building, anche se in qualche modo si tratta di un momento in cui ognuno di noi lascia da parte gli impegni più strettamente legati al proprio lavoro e cerca, insieme agli altri, di lavorare su qualcosa di nuovo e comune, di progettare, di confrontarsi su nuove idee e possibilità, da costruire insieme. Continua a leggere